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Crypto saranno TRAVOLTE da un fiume di cause legali. Parla la potente agenzia USA. Ma quanto c’è di vero?

Per il mondo crypto un fiume di cause legali. Non ora però, dice una potente agenzia USA

Con il mercato che si muove all’interno di uno spazio piuttosto ristretto, con poche gioie per i long e per gli short, sono le questioni legali a tenere banco nel mondo crypto. Dopo lo shock per l’intervento di SEC contro Robinhood, avvenuto lunedì 6 maggio, c’è stato spazio per un intervento, per ora solo verbale, di Rostin Behnam, che è a capo dell’altra agenzia di regolamentazione dei mercati USA.

Quanto Rostin Behnam ha dichiarato alla Global Conference del Milken Institute ieri non è certamente positivo per il comparto crypto. O meglio, è parte di una partita a scacchi con SEC che vede l’altra agenzia, CFTC, cercare di fare pressioni anche sul Congresso affinché intervenga per offrire un framework legale chiaro all’intero settore. In assenza di tale framework, al crescere dell’attenzione per il settore e degli investimenti da parte dei retail, non potranno che aumentare le azioni legali da parte delle agenzie a carico degli operatori del settore.

Azioni legali che si sono già intensificate, ma che non sarebbero ancora al massimo sempre secondo il potente regolatore del mercato delle commodity e dei derivati negli Stati Uniti d’America. Una questione importante – che potrai venire a discutere anche sul nostro Canale Telegram ufficiale, canale ideale per chi vuole rimanere sempre aggiornato sul mondo crypto, dato che è lì che condividiamo notizie in anteprima.

Parla il capo di CFTC. Ci saranno tante azioni legali in futuro, contro il mondo crypto

A leggere quanto Behnam ha affermato, c’è da allacciarsi nel modo più rapido possibile le cinture di sicurezza. Il capo di CFTC, l’agenzia del governo USA che si occupa di governare i mercati delle commodity e dei derivati, ha infatti indicato nello spazio temporale che va tra i 6 e i 18 mesi il momento di picco per le future azioni legali del governo USA contro il mondo crypto.

Quello che abbiamo visto dunque nelle ultime settimane, con le cause contro Uniswap, Consensys e a quanto pare anche Robinhood sarebbe soltanto l’assaggio di quanto potrebbe aspettarci in futuro.

Questo perché le agenzie, dice Behnam, si muoveranno con maggiore decisione al crescere dell’interesse e degli investimenti, a partire da quelli che arrivano dal grande pubblico composto da tanti piccoli retail, ovvero gli investitori indipendenti e di piccola taglia.

Ci sono poi altre questioni, delle quali questo avviso è forse parte integrante: CFTC chiede da tempo un intervento del Congresso al fine di rendere il settore regolamentato in modo chiaro. E questo anche per avere dei confini entro i quali potrà muoversi SEC, che più volte ha tentato l’invasione di campo nel territorio che è proprio di CFTC.

Tema del contendere, per quanto non si possa dire in pubblico, è anche la posizione di Ethereum, che CFTC ritiene essere una commodity e che invece SEC vorrebbe cercare di normare e regolamentare come una security.

Attriti tra agenzie sulle quali dovrà intervenire il Congresso, per quanto in realtà anche per l’ultima legge, quella che riguarda le stablecoin, sembrerebbe procedere assai a rilento.

Cosa aspettarsi ora?

Difficile a dirsi. Quella di Rostin Behnam appare essere una minaccia più che al comparto crypto al governo degli USA, nel tentativo poi di esercitare pressioni su un Congresso che non sembrerebbe avere quella concordia necessaria per procedere ad una normazione di questo comparto.

Una partita a scacchi in quattro dimensioni, con il mondo crypto che sarà il campo di battaglia dell’ennesimo scontro istituzionale all’interno del governo degli Stati Uniti. E non è detto che CFTC non stia cercando di esagerare nel rappresentare il futuro del comparto proprio per esercitare pressioni.

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