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Intelligenza artificiale decentralizzata con crypto e AI: il programma di Internet Computer per rivoluzionarla

Internet Computer ha le idee chiare per la sua AI decentralizzata: ecco come funzionerà

Intelligenza artificiale e crypto: è possibile avere spazio per una conversazione seria, che prescinda dall’hype sui soliti token? Noi ci proviamo da tempo – e qualche tempo fa sul tema avevamo intervistato Dominic Williams, Chief Scientist della DFINITY Foundation, il maggiore contributor a Internet Computer Protocol, che ci aveva anticipato come in realtà all’intersezione tra questi due mondi ci fosse spazio per lavorare.

A qualche settimana di distanza c’è qualcosa che Internet Computer ha già messo sul piatto: modelli AI direttamente su ICP, che provano a superare quelli che sono i problemi principali per il settore intelligenza artificiale – che per quanto agli albori ha già travolto mercati e vite degli utenti.

Integrità dei modelli, riservatezza dei dati e disponibilità per tutti: sono questi gli obiettivi che Internet Computer ha in mente nella fase di primo sviluppo di una piattaforma onchain che possa far parte di questa rivoluzione. Problematiche importanti, che ICP vuole risolvere con la sua DeAI.

AI e blockchain: c’è davvero spazio?

Il tema è uno dei più caldi, principalmente per il ruolo centrale nel dibattito pubblico (in particolare tra appassionati di tecnologia) che riveste l’intelligenza artificiale. Per una volta però – anche se sappiamo che a molti interessa più forse la performance sul mercato – è il caso di mettere da parte tutti quei token che si propongono come crypto AI e parlare di sviluppo.

I primi passi nel settore li sta facendo Internet Computer, che sul suo sito ha pubblicato già una demo per la prima AI inference che gira direttamente su blockchain. Per i più tecnici, la demo si può provare qui e.. funziona, per quanto siamo ancora nello spazio delle demo.

Riuscendo a procedere in questa direzione, verrebbe smentito il primo dei pregiudizi sul possibile incrocio, sulla possibile collaborazione tra mondo AI e blockchain, che è quello delle prestazioni. Le blockchain sono notoriamente infrastrutture poco agili e poco performanti, dove il prezzo per l’integrità dei dati e della loro successione nel tempo è molto alto. ICP, che come abbiamo visto anche in una recente puntata del nostro Podcast, si propone come alternativa decentralizzata cloud Web3, sembrerebbe pensarla diversamente – con una demo che ora lo può dimostrare.

DeAI: l’intelligenza artificiale decentralizzata secondo Internet Computer

L’intelligenza artificiale decentralizzata o DeAI è l’approccio suggerito da Internet Computer, l’obiettivo complessivo da raggiungere per una nuova era nel mondo dell’AI. Smart contract onchain per il training dei modelli per l’inferenza, che superano così il modello trust-based delle AI classiche. Gli utenti sono sempre in grado di verificare gli input con i quali l’AI è stata esercitata.

Cosa che però almeno sulle chain tradizionali non è possibile immaginare né progettare: l’utilizzo intensivo di risorse da parte dei network onchain classici non li rende scalabili e dunque utili per il mondo AI. ICP può invece offrire sia la prima parte – quella degli smart contract – sia la seconda, quella delle risorse distribuite e che possono essere accessibili anche direttamente onchain.

Che tipo di problemi si dovranno risolvere?

Ma ha davvero senso impiegare le blockchain per l’intelligenza artificiale? Secondo la visione di Internet Computer la risposta è affermativa. Ci sono almeno tre diversi problemi da risolvere per rendere i sistemi AI effettivamente vantaggiosi per gli esseri umani:

  • Integrità dei modelli: senza che ci siano state manomissioni che possono creare pregiudizio sul quale si formano i sistemi. E i vecchi sistemi, come ricorda lo speciale di ICP sul tema, non sono più utilizzabili per verificare il funzionamento di sistemi AI.
  • Privacy dei dati: i dati che vengono utilizzati per allenare i modelli sono spesso personali e sensibili. C’è bisogno di garantire la massima privacy sul proprietario e l’oggetto dei dati.
  • Disponibilità: i modelli in intelligenza artificiale saranno necessari per ogni business che vuole rimanere sul mercato. E sarà necessario trovare sistemi che siano in grado di funzionare sempre e che siano disponibili per tutti, anche in termini di resistenza alla censura.

Un obiettivo ambizioso

L’obiettivo è certamente di quelli ambiziosi, tenendo conto anche di quanti player nel settore crypto si sono limitati all’AI-washing, ovvero a pitturare di intelligenza artificiale funzioni di vecchia generazione.

Ci si riuscirà? Si stanno muovendo i primi passi, c’è un programma e una visione, almeno da parte di ICP. E ci sono già obiettivi intermedi di breve e lungo periodo, dalle operazioni in floating Point più veloci all’aggiornamento di WASM a 64bit (per il breve periodo), passando alle API e alle specifiche per i nodi che avranno GPU a disposizione.

C’è tanto da fare e tanto che è stato già fatto e programmato: che sia l’approccio corretto ad una fusione che in tanti ritenevano e ritengono impossibile?

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