Il 2025 sarà l’anno del ritorno della DeFi, a patto però che si verifichino una serie di eventi, alcuni dei quali già sul giusto binario. Ieri Alex Lavarello ha parlato di ritorno della altseason in relazione alla vittoria di Donald Trump e da questa analisi più di senso generale possiamo partire alla scoperta di quanto accadrà ai singoli comparti.
Prima idea impopolare: il comparto DeFi sarà ancora quello che farà da guida alla ripresa di tutto il settore e alla corsa verso nuovi massimi sia di prezzo che di utilizzo.
Seconda idea impopolare: non tutti i vecchi progetti che hanno contribuito alla grande corsa del 2021 saranno qui anche per il 2025. E ci sono anche una terza, una quarta e una quinta idea che cercherò di esprimere nel corso di questo approfondimento.
I fattori principali sono due: da un lato una Federal Reserve che ha già iniziato a tagliare i tassi e che dovrà continuare a farlo. Cosa che significa più liquidità sui mercati che sarà a caccia di rendimenti, fosse anche soltanto parcheggiando denaro in un protocollo. Il secondo fattore è la vittoria del partito più aperto alla finanza meno regolamentata. Non solo Trump alla Casa Bianca, ma anche importanti vittorie per Congresso e Senato che ora mettono in minoranza l’ala più intransigente.
Due fattori che convergono, almeno nelle idee di chi vi scrive, verso un solo possibile risultato: il ritorno della DeFi al centro ortogonale e nevralgico dell’intero settore crypto.
I protocolli principali sono o già agnostici in termini di infrastruttura o lo diventeranno. Con questa formula forse un po’ complicata intendo che conterà a poco essere su Ethereum, su Solana o su altri tipi di chain. I protocolli o sviluppano le proprie chain l2 – vedi Unichain per Uniswap, oppure offrono supporto per più chain oppure è possibile comunque utilizzare protocolli aggiuntivi per passare da una parte all’altra senza grossi problemi.
Cosa conterà? La liquidità di base su ciascuna infrastruttura, cosa che offre un vantaggio innegabile a Ethereum. Ma ora comunque le scelte sono più ampie e questo dovrebbe favorire tutte quelle chain di infrastruttura che offrono buoni incentivi agli sviluppatori.
Forse è poco chiaro quello che sta succedendo: BlackRock ha lanciato un suo fondo su Ethereum, Franklin Templeton lo ha fatto su più chain, altri stanno arrivando o sono già arrivati come UBS. Questo vuol dire che al netto delle esperienze pioneristiche, ci sarà bisogno di quelli che sono i pipe, le tubature di un sistema finanziario completo. Stablecoin, ma anche liquidità e protocolli per gestirla. Prestiti e crediti, e tanto altro. E il mondo DeFi migliore ha già creato il grosso di quello che serve.
Da seguire assolutamente: AAVE, Compound, The Graph, Chainlink, Wormhole, Curve.
Donald Trump sta lanciando il suo conglomerato di servizi DeFi. Il presidente degli Stati Uniti che pasticcia con sistemi del genere vuol dire un presidente degli Stati Uniti che avrà tutto l’interesse a spingere per una regolamentazione chiara del settore e che non lasci più spazio alla paura di sbagliare per chi opera nel settore. Ovvero quella paura di trovarsi SEC alla porta.
È una convergenza tra interessi personali e pubblici? È un conflitto di interessi? Sì, ma Criptovaluta.it non si occupa della bontà di questo o quel politico, preferisce valutare le conseguenze di certe situazioni. Situazioni che a nostro avviso sono più che positive per il mondo DeFi.
Ce ne sono già diversi, è vero. Quello che però forse ti sei perso è che $BUIDL di BlackRock potrebbe già essere utilizzato come liquidità pura all’interno dei protocolli DeFi del “futuro”. Praticamente quote da 1$ di un fondo che genera rendimenti, che vengono utilizzate come se fossero un dollaro digitale in stile stablecoin.
Il discorso è complicato ma FONDAMENTALE per capire cosa succederà da qui in avanti al mondo della DeFi e delle criptovalute. Lo affronteremo sul nostro Canale VIP https://t.me/criptovalutait – dove puoi ricevere oltre ai segnali anche analisi esclusive e approfondimenti che non trovi sul sito.
Se il fattore 1 e il fattore 2 dovessero effettivamente convergere, potrebbe essere una stagione della DeFi entusiasmante non solo sul fronte dei prezzi, ma sulla centralità che questo ecosistema riuscirà ad avere all’interno del sistema finanziario globale.
Se così dovesse essere, tutto quello che abbiamo visto fino ad oggi sarebbe soltanto l’antipasto di un lunghissimo pranzo, un banchetto al quale, con un po’ di intelligenza, sarà anche possibile sedersi.
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