I mercati non hanno avuto grandi reazioni alle parole di Jerome Powell in conferenza stampa. Parole piuttosto miti, con qualche sconfinamento della politica, spinto però più dai giornalisti che dal Presidente di Federal Reserve e la conferma che si procederà dato per dato. Con un fantasma che è tornato a spaventare gli americani, che è quello dell’inflazione. Un fantasma che potrebbe farsi più concreto del dovuto.
Bitcoin e crypto procedono però a ritmo sostenuto su un trend che è stato inaugurato durante le ultime elezioni e che sembrerebbe avere almeno per ora forza a sufficienza per continuare in scia.
Sarà comunque interessante valutare quello che ha detto Powell, perché conferma anche quello che è il sentiment tra le agenzie governative, Fed e tutti coloro i quali sono stati bersaglio degli improperi di Donald Trump, tra i quali figura anche appunto Jerome Powell.
La decisione è forse la cosa meno interessante delle ultime 2 ore negli USA: FOMC ha tagliato i tassi di 25 punti base seguendo le aspettative degli analisti e dei mercati. Quello che interessava di più però, come avevamo indicato nella nostra prima analisi pomeridiana è che sarebbe stata più interessante la conferenza stampa che Jerome Powell, presidente di Federal Reserve, deve tenere successivamente alla decisione sui tassi di interesse.
Jerome Powell ha ripetuto un po’ la solita solfa: decisioni saranno basate sui dati, non è escluso che a dicembre si salti con i tagli e che ci si prenda una riunione di pausa. Ipotesi che appare oggi più credibile date le preoccupazioni, neanche troppo velate, per un ritorno dell’inflazione.
C’è però da dire che – come confermato da Powell, siamo certamente in territorio ancora restrittivo con il taglio di oggi – e che probabilmente, aggiungiamo noi, lo saremo anche con il prossimo. Prossimo che però, per l’appunto, non è detto che ci sarà.
I mercati per ora scontano al 70% circa la possibilità che ci sia un taglio, in realtà fondamentalmente in linea con ciò che pensavano già oggi pomeriggio, prima della comunicazione della decisione da parte del FOMC. E prima che Jerome Powell parlasse.
C’è stato spazio anche per un siparietto politico: è stato chiesto a Jerome Powell se fosse disposto a farsi da parte su richiesta di Donald Trump. La risposta è stato un no piuttosto stizzito. Le possibilità che arrivi una richiesta, formale o informale, da parte del futuro presidente degli USA sono in realtà poche.
Il prossimo appuntamento del FOMC sarà per il 18 dicembre, con il possibile ultimo taglio del 2024. In mezzo ci saranno tanti dati macro che potrebbero condizionare le scelte di Jerome Powelle e dei membri delle divisioni locali di Fed.
Da qui in avanti – se abbiamo letto correttamente tra le righe – torneranno fondamentali i dati sull’inflazione, per una guerra che non è stata ancora vinta e che potrebbe comandare a Fed maggiore attenzione nel procedere con i tagli.
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