Bitcoin fissa un nuovo massimo in quota 80.000$ – con le contrattazioni che hanno toccato i 79.900$ per poi rientrare poco sotto, in cerca di un nuovo supporto sul quale costruire un’altra scalata. Il sentiment degli scorsi giorni era quello di una forza importante per il trend positivo, come sottolineato qui dall’analisi di Alex Lavarello e come confermato, a stretto giro di posta, dalla price action.
Una corsa che conferma, tra le altre cose, che il cosiddetto Trump Trade, il movimento rialzista per Bitcoin e più in generale per il settore delle criptovalute, sarà destinato a durare, in particolare se dalla nuova amministrazione dovessero effettivamente arrivare aperture – anche in termini legislativi – al comparto negli USA.
A pesare in positivo anche rumors sempre più insistenti di un addio di Gary Gensler, che però per il momento sembrerebbero essere un tantino ingigantiti dai social, sempre a caccia di nuove storie e – quando non ci sono – pronti a ingigantirle.
Lo chiamavano Trump Trade
E sembrerebbe una forza tale da trascinare Bitcoin ancora e ancora verso nuovi massimi. Quasi toccati gli 80.000$, con questa prima parte della corsa domenicale che si è infranta sui 79.700$ circa.
Corsa incredibile, con i long che hanno trovato praterie sugli order book e che ne hanno approfittato per piazzare candele che non si vedevano dai tempi delle bull run più decisi.
- Trump Trade
Il grosso dell’entusiasmo sembrerebbe essere ancora legato alla vittoria di Donald Trump e al piglio deciso con il quale i suo i collaboratori stanno affrontando queste prime ore. Si sta discutendo dei due principali conflitti che hanno contribuito a tenere a freno i mercati, così come di cambiamenti futuri nelle agenzie governative. Chiacchiericcio social per ora, che però sta contribuendo a mantenere l’attenzione alta anche sul settore crypto e sulle questioni principalmente regolamentari che le riguardano.
- A mercati chiusi
L’ennesimo pump è arrivato con tutte le piazze tradizionali chiuse, con i volumi che sono partiti su livelli alti ma non troppo e comunque lontani dal top della settimana. Non è chiaro per il momento cosa abbia innescato la corsa, se non un’estrema rarefazione dei book order lato short e un certo entusiasmo da parte dei bull, che a quanto pare ritengono che il nuovo prezzo di base per le contrattazioni su Bitcoin e crypto debba essere molto più elevato di quello di oggi.
- Uno sguardo ai futures di Bybit
Altro aspetto che riteniamo essere piuttosto interessante: i futures su Bybit non perp, ovvero quelli che hanno una scadenza e che vanno in consegna a fine gennaio, hanno già superato di gran lunga gli 80.000$, segno anche questo di un sentiment che rimane positivo, per quanto il gap tra 1.000$ e 2.000$ tra i prodotti spot o perp e quelli in scadenza a fine gennaio è ormai una realtà da qualche tempo.
Chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo
La storia di Bitcoin nel 2024 è stata di quelle dense di emozioni: il lancio degli ETF ha dato una grossa mano a recuperare livelli di prezzo vicini ai massimi, salvo poi innescare un lungo iato che è stato risolto soltanto dalle elezioni negli USA che hanno appunto premiato Donald Trump e più in generale, anche al Congresso, molti dei candidati pro crypto.
Si potrebbe aprire una nuova stagione che potrebbe basarsi su diverse evoluzioni positive su fronti che hanno contribuito a far circolare qualche preoccupazione sui mercati.
Dalla possibilità di accordo in Ucraina a evoluzioni positive in Medio Oriente, finendo poi per le questioni più squisitamente crypto, come la permanenza di Gary Gensler a capo della SEC. Cosa messa in dubbio più volte nel corso degli ultimi giorni e che potrebbe essere davvero il volano per la cosiddetta altseason.
Dall’altro lato rimane però una grande incognita: la politica fiscale che tutti o quasi si aspettano dal governo Trump sarà parecchio espansiva. E questo potrebbe spingere Federal Reserve a fare molto meno in termini di tagli ai tassi.