Sono tre gli emendamenti presentati dalla Lega contro il tentativo di aumentare le tasse sulle plusvalenze crypto dal 26% attuale al 42%. Il primo dei tre emendamenti permetterebbe il mantenimento dello status quo: tassazione al 26% sulle plusvalenze crypto e soglia sotto i 2.000€ non tassabile.
Saranno però il secondo e il terzo a scatenare delle discussioni accese tra gli appassionati, le loro sponde politiche e alcune delle società che si sono fatte carico – per carità, con oneri e onori – di rappresentare il settore. In uno dei due casi abbiamo un passaggio al 28%, nell’altro invece l’eliminazione della soglia dei 2.000€, cose che permetterebbero di aumentare il gettito, che non avrebbero bisogno di coperture aggiuntive (l’Erario secondo la relazione tecnica di accompagnamento spera in 16,7 milioni aggiuntivi).
In aggiunta agli emendamenti presentati da Centemero, Bagnai, Gusmeroli, Cavandoli, Barabotti, Cattoi, Frassini e Ottaviani ce ne sarebbe un quarto, che arriva da Fratelli d’Italia e che vorrebbe trovare la quadratura del cerchio in un ulteriore condono/sanatoria, al 16%, per l’attualizzazione dei prezzi delle proprie criptovalute.
Pochi giorni fa si era espresso a favore anche il ministro dell’Economia e delle Finanze Giorgetti, che pur se in quota Lega aveva difeso il nuovo ed eventuale regime di tassazione che avrebbe portato i crypto-investitori a pagare il 42% invece del 26% pagato dagli altri investitori. Tutto questo mentre invece gli umori tra i banchi della maggioranza sarebbero stati, secondo quanto ci hanno raccontato diverse fonti, di tutt’altro avviso. L’aumento non deve passare. E se proprio c’è bisogno di quei 16 milioni, si possono trovare altrove.
Molto in breve: eliminare completamente la proposta di aumento e raccogliere quei denari – pochi, maledetti e subito – dai Fondi di Riserva e Speciali del MEF.
La seconda proposta è quella di compromesso. Passare dal 26% al 28% – che la questione non abbia basi razionali poco conterebbe – e recuperare i 14,7 milioni di euro che verrebbero meno sempre dai suddetti Fondi di riserva e speciali.
La terza proposta andrebbe a mantenere la tassazione delle plusvalenze al 26%, ma verrebbe eliminata la soglia dei 2.000€ al di sotto dei quali nulla è dovuto. Di gran lunga, almeno ad avviso di chi vi scrive, la peggiore delle tre della quale però attendiamo testo definitivo prima di offrirvi un commento più approfondito.
E ora ci sarà da fare i conti con una quarta proposta che arriva dall’On. Marcello Coppo, Fratelli d’Italia, che a quanto ci è parso di capire recupererebbe almeno in parte i famosi e ormai benedetti 16,7 milioni di euro da una sorta di sanatoria che ricalcherebbe quella vista qualche anno fa al 14%.
Questa volta però l’Erario incamererebbe nel caso il 16%. Che sia questa quella sulla quale… lavorare? O le tre proposte di Centemero sono migliori? Fateci sapere la vostra sul nostro Canale Telegram!
Arriva la conferma per i rumors circolati nel pomeriggio: Intesa San Paolo ha acquistato…
Una gran cagnara per nulla. BackPack può acquisire FTX EU. Buone nuove anche per…
Tether sposta più di 7.600 Bitcoin: parte il tam tam sui social. Cosa sta…
Tutto quello che devi fare per ricevere il nuovissimo BONUS di CRYPTO TRADING ONLINE…
AAVE forte volatilità e ieri movimento in un range del 13,70%. Gennaio 2025 in…
Non solo 11 Bitcoin: l'acquisto di Intesa potrebbe cambiare... tutto!
Anche Sony è ufficialmente della partita. Arriva Soneium, il l2 su Ethereum.
Il mercato crypto alza la volatilità e crolla. Ethereum chiude in rosso del 4,80%…
Apecoin perde il 53% dal massimo di dicembre. Possibile breakdown sotto 1 USDT con…