Bitcoin corregge, parte la PAURA. Ma ci sono 4 EVENTI che spingono la BULL RUN

Un po’ di stanchezza dopo una grande corsa. È questa l’unica lettura – dal lato fondamentale – possibile che si possa dare della correzione avvenuta in nottata e che ha allontanato di nuovo Bitcoin dai 90.000$ che aveva pur toccato. I fondamentali, per chi non avesse voglia di arrivare alla fine dell’articolo, rimangono assolutamente invariati.

E anzi, stanno maturando questioni, tanto politiche quanto economiche, che potrebbero continuare a offrire benzina ad una corsa verso l’alto che ha già stupito i più. Stupore che dovrà un po’ ricaricarsi per cercare di buttare il cuore oltre l’ostacolo, per ora impossibile, dei 90.000$.

Ci sono buone evoluzioni da Washington, così come potrebbero essercene anche dall’Italia, e così come ce ne sono anche a livello macro, almeno per chi ha voglia di vedere il bicchiere mezzo pieno.

Piede sull’acceleratore: politica e macro dalla parte di Bitcoin

Bitcoin è su livelli di prezzo che in pochi, anche tra i più esperti e ottimisti, avrebbero mai immaginato in questa fase. Ok il boom spinto dalle elezioni di Donald Trump, ma vederlo in così tempo a contendere agli orsi il controllo di zona 90.000$ è qualcosa che in pochi avrebbero saputo anche soltanto immaginare.

bitcoin

$ 92701.37

4,875.83 $ (5.75%)

• 1G
• 7G
• 30G

I dati si riferiscono al passato e non sono indicatori di risultati futuri.

Per chi crede che la corsa sia finita, ci sono almeno 4 punti che possiamo ritenere di analisi fondamentale che confermano che in realtà di spazio per tornare a giocarsela ce ne sia diverso.

• Agli ETF non interessano le correzioni

Il pubblico degli ETF è più sofisticato? Non sappiamo rispondervi, ma è vero che continuano a accumulare come se di Bitcoin ce ne fossero in quantità limitata. Cosa che è tra le altre cose vera. E che dovrebbe dare una sveglia ai più titubanti.

Per la sola giornata di ieri hanno fatto il loro ingresso in Bitcoin la bellezza di 817,5 milioni di dollari. Cosa ancora più importante: sono arrivati tutti o quasi da BlackRock, che ha una clientela più strutturata e che serve, rispetto agli altri, maggiormente i cosiddetti istituzionali.

• Inflazione

Oggi c’è il dato sull’inflazione. Ci si aspetta un rimbalzo al 2,6%, che con ogni probabilità riporterà sul tavolo le discussioni che riguardano la possibilità di saltare il taglio di Dicembre. Da un lato è vero che Bitcoin e crypto preferirebbero tagli, anche se pochi, maledetti e subito. È altrettanto vero però che un salto del taglio vorrebbe dire che c’è più preoccupazione per l’inflazione che per la recessione.

E questo sul medio e lungo periodo sarebbe una buona notizia per un asset che si muove ancora come risk on, come Bitcoin. E per quanto riguarda l’inflazione che persiste, cosa c’è di meglio per affrontarla sul lungo periodo di un asset che esisterà in soli 21 milioni di unità?

• Scott Bessent

Per il prossimo Segretario del Tesoro – che è equivalente al nostro Ministro dell’Economia – circola sempre più insistentemente negli USA il nome di Scott Bessent.

Sono entusiasta del fatto che il Presidente abbia abbracciato le crypto e credo che questo sia in linea con il Partito Repubblicano: le crypto riguardano la libertà e l’economia crypto è qui per rimanere.

Questa è una soltanto delle diverse dichiarazioni pro Bitcoin e crypto di quello che potrebbe essere il prossimo uomo più potente dell’economia USA. Un bel salto rispetto a un Tesoro USA che oggi lancia allarmi preoccupatissimi sulle crypto e sulla loro diffusione.

• Arrivano i retail?

Secondo Google Trends siamo ai livelli più alti di ricerche a tema Bitcoin del 2024. E quindi siamo a livelli più alti rispetto a quelli di gennaio, quando furono approvati gli ETF, e di marzo, quando avevamo avuto un nuovo massimo storico per Bitcoin.

I due cicli si autoalimentano: più interesse c’è per Bitcoin, più persone acquistano, più sale il prezzo di Bitcoin. E più sale il prezzo di Bitcoin, più persone si interessano, etc…

Dall’Italia il 28%?

Ne parleremo in un altro approfondimento nel corso della giornata. Vale qui la pena di ricordare che Bloomberg ha riportato ieri una verità assai parziale, parlando di certezza del passaggio dal 26% al 28%.

Non è così: tutte le opzioni sono sul tavolo e le analizzeremo in uno speciale nel corso della giornata di oggi.