Altra giornata di dati importanti per l’economia USA. Dopo il nulla di fatto per l’inflazione ieri, oggi arrivano PPI e richieste di sussidi di disoccupazione. Il primo dato è importante per capire la traiettoria dei prezzi, il secondo invece per capire come stia andando il mercato del lavoro. Sono le due grandezze macro che più interessano Federal Reserve e che contribuiranno alla decisione tagli sì, tagli no del 18 dicembre.
Decisione sui tagli che interessa anche Bitcoin e più in generale il mondo crypto, che ha reagito sul breve con grandi oscillazioni, poi rientrate. C’è però spazio per qualche riflessione, tenendo conto di quanto è avvenuto ieri e di quanto avverrà possibilmente nelle prossime settimane.
Settimane che saranno più che calde – perché sul fronte politico continuano ad emergere questioni legate anche all’economia e direttamente a BTC e crypto.
Ci sono due letture da fare per quanto avvenuto oggi. Da un lato l’inflazione indicata dal PPI è leggermente più alta delle aspettative. E questo è un male per chi si aspettava tagli ai tassi. Dall’altro il mercato del lavoro ha fatto registrare un numero di richieste di disoccupazione inferiore alle attese. E anche questo dovrebbe essere interpretato come un un segnale per una minore necessità di tagli sul breve. Cosa che – a rigor di logica – avrebbe dovuto penalizzare Bitcoin e crypto. In realtà non è accaduto granché.
Siamo fondamentalmente in scia rispetto ai movimenti degli ultimi giorni – e anche il Fed Watchtool si è mosso di pochissimo. Il 76% prezza ancora tagli il prossimo 18 dicembre, ritenendo dunque che questi dati – che almeno parzialmente spingerebbero verso un no tagli non siano poi così importanti.
La partita si giocherà lungo il mese che ci separa dalla riunione del FOMC, che avverrà il prossimo 18 dicembre – con un mese ricco di dati che potrebbero ancora cambiare le carte in tavola.
Ricordiamo infatti ai nostri lettori che anche quanto raccolto da Fed Watchtool può cambiare molto rapidamente e che la cosa è un’indicazione di quanto i mercati stiano prezzando ora e non di quello che necessariamente avverrà.
Perché da libro di testo quando i tassi sono più bassi, allora gli asset di rischio hanno più motivi per crescere. E siccome Bitcoin si comporta come asset di rischio… allora prima arriveranno i tagli e meglio sarà. Questione certamente vera, ma è altrettanto vero che Bitcoin è cresciuto più che bene in 2 anni di tassi molto elevati e certamente in territorio restrittivo.
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