ESCLUSIVA CRIPTOVALUTA.IT – Uno degli emendamenti presentati contro l’aumento della tassazione al +42% sulle plusvalenze crypto è stato dichiarato inammissibile. Anzi, sarebbero due, uno presentato dall’On. Coppo, Fratelli d’Italia, il secondo presentato invece dall’On. Giulio Centemero, Lega. I due emendamenti condividevano la rimozione della soglia dei 2.000€ – rimozione che sarebbe stata una sorta di contentino per arrivare a patti con chi invece continua a predicare un aumento, sostanzioso, della tassazione sulle criptovalute.
Della cosa abbiamo ricevuto conferma diretta sia dall’On. Coppo, sia dall’On. Centemero, con il secondo che ci ha confermato però che due dei suoi emendamenti (ne aveva presentati 3 in totale), sono ancora in piedi.
Per quanto riguarda invece l’emendamento dichiarato inammissibile, si tratterebbe di problemi più tecnici (di stima), che politici. Seguiranno aggiornamenti non appena saranno disponibili.
L’emendamento in questione sarebbe quello scritto con alcuni dei player di settore e prevedeva, almeno nel caso di quello presentato dall’On. Coppo, la rimozione della soglia no tax a 2.000€ e sempre nel caso di questo emendamento di una sorta di rivalutazione con annesso pagamento del 16% del totale ai valori del 2025.
Secondo quanto ci è stato riferito dallo stesso On. Coppo, si tratterebbe di una questione di carattere tecnico e che riguarderebbe le stime di gettito e non di una questione più squisitamente politica.
Al contrario dunque di quanto riportato altrove, la questione sarebbe ancora aperta e gli appassionati e gli investitori non avrebbero ancora riportato alcuna sconfitta ufficiale.
Domani su queste pagine un’intervista all’On. Coppo, nella quale si parlerà sia dell’emendamento, sia invece di quanto potrà avvenire in Italia a tema crypto, da una delle – ahinoi – poche voci di veri appassionati che siedono tra i banchi del parlamento.
La battaglia per permettere agli investitori crypto di essere trattati alla stregua degli altri continua. E continuerà anche con un ricorso dello stesso On. Coppo, che si è detto scaramantico ma anche ottimista.
Non è la prima volta che mi dichiarano inammissibile un emendamento e poi mi accolgono il ricorso.
Tutto ancora aperto anche per l’emendamento momentaneamente cassato. Si entra però nel vivo di una questione che sarà di vita o di morte, vera e non metaforica, per tutto il comparto crypto che ha deciso di operare in Italia. Un comparto che può contare su pochi alleati che però sembrerebbero intenzionati a dare battaglia.
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