Ci siamo? È forse ancora troppo presto per parlare. Ma mentre Bitcoin prova di nuovo i 100.000$, si fanno registrare grandi movimenti anche nel settore bancario. Secondo news che sono arrivate poco fa da Hong Kong, banca ZA avrebbe stretto una partnership con HashKey per permettere ai suoi clienti di fare trading crypto contro fiat sulla propria piattaforma e tramite la propria App.
Secondo il comunicato di ZA, si tratterebbe di una prima volta per una banca asiatica in questo settore e con trading diretto di Bitcoin e delle principali criptovalute. Una mossa importante, che segnala come le cose stiano andando relativamente bene anche in termini di reputazione – e che però ancora una volta è stata riportata dai soliti giornali e account social non senza un pizzico di sensazionalismo.
Cosa sta succedendo davvero? Cosa c’è dietro questo rapporto con HashKey? È vero che i cinesi stanno avendo finalmente sempre più possibilità di tornare su questo mercato? Vediamolo insieme.
Mentre le nostre banche non parlano di crypto e se possono bloccano anche gli account di chi trasferisce da e verso gli exchange, ad altre latitudini le cose si fanno diversamente. È il caso di ZA Bank, di Hong Kong, che ha aperto al trading di Bitcoin e crypto grazie ad una partnership con HashKey, società che a Hong Kong gestisce anche degli ETF.
La piattaforma utilizzerà HashKey Pro, nata per soddisfare le esigenze dei clienti istituzionali, per offrire poi trading completo via API, via APP e tutta una serie di gestioni minuziose che fanno gola poi a banche e altri intermediari che vogliono offrire questo tipo di attività ai loro clienti.
HashKey è inoltre uno dei pochi exchange ad aver ricevuto licenza a Hong Kong, in quella che è una delle legislature più restrittive del mondo per quanto riguarda l’accesso al mercato.
Prima di parlare di cinesi che tornano sul mercato – cosa che riemerge ciclicamente a sostegno del prossimo boom di Bitcoin e crypto – c’è da fare qualche precisazione. Gli investitori cinesi di piccola e media taglia, quelli non professionali, quelli che chiamiamo retail non hanno accesso a banche a Hong Kong e non possono pertanto fare trading più di quanto lo potessero fare prima di questa notizia.
Sembrerebbe però delinearsi un mondo sempre di più a due velocità. In Italia ci cerca di affondare il settore con una proposta folle di tassazione al 42%, per quanto siano in discussione degli emendamenti che riporterebbero la situazione alla precedente, con qualche peggioramento per quanto riguarda soglie e altri tipi di questioni.
Altrove, USA e Asia principalmente, le cose si fanno diversamente. E si apre ad un settore che ormai ha da qualche anno (e da qualche mese per i più ritardatari) tutta la legittimità del mondo.
Chi la spunterà? Essere così ostili al mondo Bitcoin e crypto chi finirà per aiutare? E quali saranno le conseguenze di questo attacco al settore, l’ennesimo contro l’innovazione, in Italia?
Hong Kong: Bitcoin e crypto in banca. ZA stringe accordo con HashKey.
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