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Riserve in Bitcoin: si muovono USA e Brasile (dopo la Svizzera). Ma è possibile? Cosa cambierà?

È tempo di parlare di riserve in Bitcoin: chi è pronto? Chi meno? E cosa cambia per BTC e il suo funzionamento?
3 ore fa
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Bitcoin come riserva? Ok, ma che vuol dire? Non è la prima volta che se ne parla e ad oggi c’è un solo paese che ha scelto di muoversi in questo senso: El Salvador. Ora la discussione è più che mai attiva negli Stati Uniti (con una semi-promessa di Trump, che però andremo ad analizzare nel corso del nostro approfondimento), in Brasile, in Suriname, e anche in Germania.

C’è da fare però una doverosa premessa: tolti forse gli Stati Uniti, le proposte hanno per ora poco appoggio da parte della politica e sarà molto difficile vederle passare.

Ma che vuol dire avere una riserva in Bitcoin per gli Stati? E cosa vorrebbe dire per il prezzo di Bitcoin? E per il suo funzionamento? Una breve guida per cercare di fare chiarezza in un mare di proposte spesso senza né capo né coda.

Bitcoin come l’oro: le riserve statali

Se ne sono scritte tante, ma in breve quanto si intende è accumulare quantità di Bitcoin come si fa da tempo con l’oro. Nella banca centrale ci sarebbe dunque non solo oro, ma anche il nostro caro vecchio $BTC. La cosa è stata fatta da El Salvador in passato – con il paese che continua ad acquistare 1 BTC al giorno. Tuttavia non si tratta di riserve della banca centrale, ma riserve più strettamente statali. E, in aggiunta, a poco interessa quello che fa un piccolo stato del Centro America. Quando però si muovono gli USA, la cosa non può che farsi più interessante.

  • Cosa succede negli USA

Negli USA se ne parla da tempo. In realtà la senatrice Cynthia Lummis, storicamente vicina al mondo di Bitcoin, lo aveva già proposto nel suo Bitcoin Act 2024.

Cosa propone?

Stabilire una Riserva Strategica di Bitcoin e altri programmi per garantire la gestione trasparente dei Biitcoin in possesso del Governo Federale.

In cosa consiste? Acquisti di 5 anni di massimo 200.000 Bitcoin l’anno, per un totale di 1.000.000 di BTC. Questo vorrebbe dire vedere il governo federale in possesso di circa il 5% del totale dei Bitcoin che saranno mai in circolazione. Non si tratterebbe di una detenzione di Federal Reserve, ma direttamente del governo Federale USA. I BTC così acquisiti, dice la legge, dovrà essere conservata per almeno 20 anni.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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