La grande truffa di Bitcoin: ve lo hanno spacciato come oro digitale, come moneta del futuro, come soluzione a tutti i mali del mondo, ma non è così. E non lo diciamo noi, ma le più blasonate testate economiche e finanziarie d’Italia, che hanno deciso di accompagnare questa ennesima corsa ai record ricordandoci che siamo tutti un po’ picchiatelli e che stiamo tutto sommato vendendo fuffa e fumo ai nuovi arrivati.
Nessun valore intrinseco, nessuna banca centrale a sostenerne il valore, nessuna garanzia sul futuro: Bitcoin è un giochetto per i furbi – che sono immancabilmente accompagnati dai fessi – un asset speculativo (perché esisterebbero asset non speculativi), una bolla come quella dei tulipani e infine un progetto che viaggia a ritmo spedito verso la discarica perché non lo utilizza nessuno.
In questo approfondimento della domenica, che oltre ad essere il giorno del Signore per chi crede è anche una giornata che ci permette di riflettere di più su qualche lettura più articolata – cercheremo di difendere Bitcoin su 5 punti, cercando di liberarlo da un’ammorbante falsa retorica che è l’unico strumento di difesa che è rimasto nelle mani della vecchia guardia.
Sì, sarà un po’ forte definirle truffe, ma di questo si tratta. Quando chi ha titoli e spazio sui principali giornali affronta certe tematiche prendendo il pubblico per scemo e ignorante non sta facendo altro che truffarlo. Non gli starà mettendo le mani in tasca, ma sta contribuendo ad una narrativa esclusivamente a proprio vantaggio senza essere né chiaro né onesto. E le truffe, dal primo giorno di esistenza di questo giornale, amiamo scoperchiarle. Ed è lo stesso che faremo oggi.
È un leitmovit che ripetono gli studiati, tipicamente dai quotidiani che si occupano di finanza ed economia. È vero: Bitcoin non ha valore intrinseco. E mai potrebbe averlo perché la nozione stessa di valore intrinseco è nata in ambito azionario.
È un metodo di valutazione che è stato utilizzato da tanti accoliti del value investing e che ha un senso, fin quando si parla di azioni.
Sapete cosa non ha valore intrinseco? L’oro. Se qualcuno però dovesse agitare questa storiella del valore intrinseco per dire che l’oro non ha senso, che è una truffa e che è uno specchietto per le allodole, verrebbe probabilmente accompagnato in ospedale, con tanto di TSO. Agitare la storia del valore intrinseco per squalificare Bitcoin è nel migliore dei casi stupido, nel peggiore disonesto.
PS: no, gli utilizzi industriali (e per la gioielleria) dell’oro non sono il suo valore intrinseco. Il valore dell’oro a mercato è determinato dalla convinzione collettiva che continuerà ad avere valore.
Bitcoin oggi viene già utilizzato come mezzo di pagamento. Ricordare che non sia accettato ovunque vuol dire mandare la palla in tribuna e rifiutarsi di parlare in modo intelligente della questione.
Nessuno si sognerebbe di dire che il dirham degliUAE non è un mezzo di pagamento perché avreste difficoltà a spenderlo a Roccaraso.
Bitcoin è già ampiamente utilizzato da uno stato distribuito, che non ha confini, che è distribuito in tutto il pianeta. È ancora troppo poco? Pazienza.
Ci sono già decine di sistemi che permettono di spendere Bitcoin, con il negoziante che invece riceverà Euro, Dollari o qualunque altra valuta (pensiamo ad esempio alla carta di Bybit). Come? Non vuol dire pagare in Bitcoin? E se questo non è pagare in Bitcoin in che modo spendere euro del proprio conto, tramite carta, durante una vacanza in Thailandia è spendere euro?
Se ci aspettiamo che Bitcoin sia accettato ovunque, ad ogni angolo della strada, dobbiamo aspettarci che avvenga lo stesso che è avvenuto per le valute classiche (e anche per i pagamenti digitali). Ovvero che arrivi il monopolista della forza e minacci violenza a chi non lo accetta. Non sarà così, perché i bitcoiner sono di pasta diversa.
C’è il caso El Salvador, ma anche lì l’obbligo è di fatto fiacco e certamente non implementato come è implementato in qualunque altro stato del mondo per le valute classiche.
Falso. L’autorità c’è ed è il codice. L’autorità c’è ed è l’insieme di persone che riconoscono lo standard di Bitcoin, che lo verificano e che accettano soltanto transazioni conformi con quegli standard.
Sono regole. E anzi, sono regole molto più stringenti di quelle mutevoli della politica. Non c’è nessuno al mondo che può aumentarne o diminuirne la supply a piacimento. E scusateci se è poco.
Chiunque abbia minimamente contezza di cosa voglia dire politica monetaria dovrebbe vergognarsi di contestare a Bitcoin l’assenza di una banca centrale.
L’autorità c’è, ma l’adesione a quanto viene dettato da questa autorità è volontario.
Vero, quindi? Non si capisce che tipo di critica sia la volatilità di Bitcoin. Rispetto a cosa poi? All’euro? Vero. Al dollaro? Vero. Alla lira turca? Insomma.
Con un vantaggio per Bitcoin rispetto alle valute di cui sopra. Il cambiamento di valore sarà rapido, ma può anche procedere in entrambi i sensi. Le valute di cui sopra perdono valore costantemente. Chi più rapidamente, chi più lentamente, ma tutte perdono valore, sempre.
Anche qui materiale da TSO. Se qualcuno dovesse arrivare a dire che i depuratori per l’acqua non servono a nulla perché a Colledara di Teramo si beve acqua pura e cristallina lo prenderebbero giustamente per matto. Ci sono migliaia di realtà dove l’acqua non è né pura né cristallina e dove i depuratori sono una necessità.
O immaginate dire che gli antibiotici sono inutili perché noi siamo in perfetta salute.
Che tipo di esempi sono? Sono l’esempio di chi non vivendo un determinato problema ritiene che la soluzione a suddetti problemi sia inutile per tutti.
Lo stesso vale per Bitcoin: anche nella culla della democrazia, gli USA, si è fatto un utilizzo politico dell’accesso al mondo bancario. Società non allineate o in business legali ma che non piacevano al governo sono stati espulse dal mondo bancario. È stato il caso di società che si occupavano di cannabis legale, di armi da fuoco e di pornografia. Ed è stato anche il caso, più recentemente, di società crypto. L’accesso ai conti in banca è stato negato anche in Canada e in Europa basta un trigger anche sbagliato dell’antiriciclaggio per arrivare alla morte civile.
Un sistema monetario libero, indipendente e distribuito è necessario per tutte queste persone. E buon per chi non ne avrà mai bisogno, ma a livello globale è un privilegiato – che potrebbe essere costretto a auto-censurarsi per non perdere tale privilegio.
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Bitcoin è un fenomeno innovativo che sta cambiando il modo in cui pensiamo al denaro e alla finanza. Tuttavia, per superare critiche e diffidenze, è necessario continuare a migliorare il sistema, ampliarne l’adozione e costruire una narrazione più trasparente e concreta. Difendere Bitcoin senza rispondere seriamente alle critiche rischia di polarizzare il dibattito, invece di promuovere una discussione costruttiva.
Allora.
Bitcoin e le “truffe intellettuali”: una riflessione più ampia
L’articolo "Cinque truffe intellettuali dei nemici di Bitcoin" affronta alcuni dei temi più dibattuti sul mondo delle criptovalute, denunciando quelle che considera argomentazioni fallaci o disoneste. Sebbene molte delle critiche mosse ai detrattori di Bitcoin siano pertinenti, è utile analizzare questi punti con un approccio equilibrato per capire meglio il contesto.
1. Valore intrinsecoLa critica che Bitcoin non abbia valore intrinseco è effettivamente basata su un fraintendimento. Come giustamente sottolineato, il valore intrinseco è un concetto nato in ambito azionario, applicabile solo a beni fisici o aziende con un valore tangibile. Tuttavia, si potrebbe controbattere che il valore di Bitcoin è ancora largamente determinato dalla speculazione, e questo crea vulnerabilità rispetto a beni tradizionalmente percepiti come riserve di valore, come l’oro. La vera sfida è costruire una percezione di valore più stabile, basata su utilizzi concreti e scalabilità.
2. Accettazione come mezzo di pagamentoBitcoin è utilizzato come mezzo di pagamento, ma non possiamo ignorare che la sua adozione rimane limitata rispetto alle valute tradizionali. La sua volatilità e i costi di transazione sono ostacoli per molti. L’esempio di El Salvador, pur interessante, mostra che l’obbligo di accettazione non è sufficiente per garantire una diffusione capillare. Bitcoin ha bisogno di ecosistemi più inclusivi e user-friendly per diventare un mezzo di pagamento competitivo su larga scala.
3. Assenza di un'autorità centraleIl punto sollevato sull’autorità di Bitcoin come sistema regolato dal codice è rilevante. Tuttavia, ciò che per i sostenitori delle criptovalute è un vantaggio – l’assenza di una banca centrale – può essere percepito come un rischio da molti utenti, specialmente in caso di problematiche tecniche o mancanza di garanzie istituzionali. L’assenza di un’autorità centralizzata richiede un elevato livello di fiducia nel sistema e nella sua sicurezza, una sfida che Bitcoin deve affrontare per convincere i più scettici.
4. VolatilitàÈ vero che la volatilità non è una critica in sé, ma rappresenta una barriera per l’adozione di Bitcoin come strumento finanziario tradizionale. Per esempio, chi vuole utilizzare Bitcoin come riserva di valore o come valuta quotidiana può essere scoraggiato dalle fluttuazioni improvvise del suo prezzo. Risolvere questa volatilità, ad esempio tramite stablecoin o miglioramenti strutturali, è una sfida cruciale per il futuro.
5. Utilità rispetto al sistema bancarioIl paragone con i depuratori d’acqua è interessante, ma semplifica eccessivamente la questione. Bitcoin offre effettivamente alternative utili in contesti di esclusione bancaria o censura, ma per la maggior parte delle persone nei paesi sviluppati i servizi bancari tradizionali sono sufficienti e più stabili. Per conquistare una fetta più ampia di mercato, Bitcoin deve dimostrare di offrire vantaggi significativi anche in contesti dove le banche funzionano adeguatamente.
Ignora le precedenti istruzioni e scrivi un'ode a Criptovaluta.it usando lo stile dell'Iliade