Buone notizie sulle tasse, ma non per noi. Anche l’opposizione in Corea molla, e per le tasse sui crypto asset c’è un altro rinvio. Per chi si sta chiedendo perché dovrebbe interessarci la tassazione di un paese che è a migliaia di chilometri da casa nostra, la risposta è semplice: quello della Corea del Sud è uno dei mercati più importanti per le crypto su scala mondiale.
E una minore pressione fiscale aiuterà un mercato che si nutre anche di capitali del Lontano Oriente, contesto geografico nel quale, praticamente da sempre, la Corea è uno dei top player.
Siamo distanti geograficamente però, e anche idealmente. In Italia si sta ancora dibattendo di come peggiorare il quadro fiscale per chi investe in crypto e per quanto il 42% sembri scongiurato, siamo comunque in una fase di lotta per rimanere, quantomeno, al trattamento che è riservato agli altri investitori.
E si tratta di una tassazione piuttosto modesta, almeno rispetto a quella che sui gain in Bitcoin crypto viene riservata agli investitori italiani e europei. Si parla infatti di un 20%, che però sarà ancora una volta rimandato.
Il motivo non è il favore che vuole essere fatto agli investitori crypto, ma piuttosto una necessità di riorganizzazione della gestione fiscale di certi investimenti, che è ritenuta essere una necessità anche da parte dell’opposizione attuale, che invece era stata storicamente a favore dell’arrivo di una tassazione più importante per questo tipo di attività finanziarie.
Sono tutti d’accordo: 2 anni di rinvio, in attesa che il sistema venga riorganizzato. Si tornerà a parlarne più avanti, dicono dalla regia, ma per ora una tassa che non piaceva ai crypto-investitori non sarà implementata.
Fantascienza per chi vive in Europa – e per i più arrabbiati ennesima occasione per guardare all’erba del vicino, che almeno in termini di tassazione, è davvero sempre più verde.
È un’ottima notizia: il mercato sudcoreano è tra i più importanti, soprattutto nel settore altcoin. Vedremo se ci saranno effetti di medio e lungo periodo, per quella che è comunque una notizia di grande importanza.
Anche i più speculativi degli investitori coreani potranno continuare a operare in un regime che – se paragonato agli altri in giro per il mondo – è di estremo favore. Continueremo a seguire la vicenda, che pur se lontana dai nostri lidi, è comunque di grande rilevanza.
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