È Paul Atkins il nome che sta circolando sui giornali come prossimo commissario di SEC. Sarà l’uomo, ammesso che arrivi la conferma, che sostituirà Gary Gensler e che ha una posizione su Bitcoin e crypto opposta a quella del suo eventuale predecessore.
I condizionali però sono tutti d’obbligo, dato che secondo le ultime indiscrezioni Atkins non sarebbe granché entusiasta di occupare quella posizione. Seguiranno aggiornamenti non appena arriverà l’ufficialità, per una notizia che è stata diffusa da Unchained e che manca però ancora di conferme ufficiali.
Paul Atkins ha tra le altre cose collaborato in passato con progetti crypto come RSR, con il token in questione che ha fatto registrare un’incredibile corsa proprio con l’intensificarsi delle voci di nomina di Atkins.
Un pedigree da vero sostenitore del settore crypto
La notizia ha contribuito al recupero di mercati che avevano vissuto una sessione di forte tensione anche per le notizie che arrivano dal Corea del Sud. Reazione del mercato che ha più che senso, dato che Paul Atkins, in tutte le sue apparizioni pubbliche sul tema, è sempre stato a favore del settore crypto e ha sempre riconosciuto a Bitcoin un ruolo oltre quello di asset speculativo.
Una posizione che è diametralmente opposta a quella di Gary Gensler, che pur se da professore aveva difeso la bontà del settore, da capo di SEC ha condotto battaglie legali importanti per comprimere ogni tipo di velleità del settore.
Per il momento però manca ancora la conferma ufficiale. Secondo quanto è stato fatto circolare da Coindesk, Paul Atkins starebbe esitando ad accettare la nomina.
Seguiranno aggiornamenti non appena questi saranno disponibili. Si tratterebbe, nel caso di conferma, di un’ottima notizia per tutto il settore crypto.
Il ruolo di SEC cambierà comunque
Il ruolo di SEC cambierà comunque: nelle intenzioni di Donald Trump ci sarebbe infatti il trasferimento di competenze sul settore a CFTC, l’agenzia governativa che si occupa di derivati e di materie prime.
Avere un capo di SEC pro crypto aiuterebbe comunque a evitare attriti nel trasferimento di competenze. Le due agenzie si scontrano da tempo sul tema, dato che il controllo del mercato crypto significherebbe anche più fondi per l’agenzia che se ne dovesse accaparrare il controllo.
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