La corsa di tante crypto alt ha fatto passare in secondo piano le pur necessarie discussioni sulle condizioni macro che aspettano tanto il mercato di Bitcoin quanto quello delle altre crypto. Tra 2 settimane esatte il FOMC, la più importante riunione monetaria del mondo (quella che decide sui tassi negli USA), sarà chiamata a decidere su tagli – no/tagli.
In ballo c’è poco – ovvero 25 punti base – che però al mondo degli asset risk on, come Bitcoin e come in modo più importante il settore alt – potrebbero cambiare completamente le carte in tavola. Vediamo a che punto siamo, con un piccolo manuale facile da capire e che potrai tenere con te per comprendere le prossime evoluzioni del settore macro che impatteranno sul mercato che seguiamo tutti i giorni.
Per quanto sia una decisione di breve periodo – sul medio e lungo si dovrà per forza tornare a livelli di tassi più bassi – avrà un impatto. Ed è bene prepararsi già da ora. Su Bybit puoi ottenere una posizione GRATIS dal controvalore di 500$ – e iscrivendoti tramite questo link potrai partecipare a tante altre iniziative RISERVATE per i lettori di Criptovaluta.it.
La questione macro principale è quella dei tassi di interesse negli Stati Uniti. I tassi di interesse influenzano già nell’immediato la liquidità – e sia a Bitcoin sia invece al mondo crypto alt – la liquidità piace. Prima di fare lunghe considerazioni sulla situazione di medio e lungo periodo (andiamo verso maggiore liquidità) – è bene concentrarsi su quanto avverrà il 18 dicembre.
C’è il FOMC: è una riunione di Federal Reserve che vede la partecipazione di diversi dei presidenti delle divisioni locali che decidono cosa fare dei tassi. Si è già partiti con il cosiddetto pivot, ovvero con l’avvio della riduzione dei tassi anche negli Stati Uniti.
C’è stato prima un taglio da 50 punti base, poi un taglio da 25 punti base e ora si dovrà decidere cosa fare durante il prossimo incontro. I fattori sui quali decide Federal Reserve, o meglio il FOMC sono sempre gli stessi: inflazione, mercato del lavoro, andamento dell’economia.
Qualche giorno fa – come abbiamo già commentato sul nostro canale Premium – ha parlato anche Waller, tra i più hawkish di Federal Reserve, ovvero uno di quelli storicamente meno propensi ai tagli. E ha detto che a meno di clamorose sorprese (da inflazione o mercato del lavoro, aggiungiamo noi), sarebbe propenso a tagliare di nuovo. Il che vuol dire che di discussioni se ne faranno davvero poche. E che alle attuali condizioni un taglio è quasi garantito.
I mercati non hanno però ancora scontato completamente questo taglio. Siamo a 74/26 secondo Fed Watchtool, che tiene conto dei futures sui tassi, e quindi su investimenti reali sulle previsioni fatte dagli operatori di mercato.
C’è spazio dunque per godersi il taglio, anche se in avvicinamento alla decisione del 18 dicembre, con ogni probabilità avremo un quadro ancora più chiaro – con i mercati che avranno meno da scontare.
Sappiamo di essere in minoranza su questo tema, ma non per questo non ripeteremo la nostra opinione. Un ritorno con tagli moderati ad una situazione di maggiore liquidità è forse il migliore degli scenari possibili.
Strappi in termini di tagli, con operazioni superiori ai 25 punti base, sarebbero un pessimo segnale almeno in termini di aspettative di Federal Reserve sulla tenuta dell’economia. Per quanto la liquidità gratis o quasi piaccia a tutti, non vorremo testare la tenuta del mercato crypto in una recessione. Se arriverà il soft landing di cui parla Jerome Powell da tempo, sarà tutto di guadagnato.
Il punto della situazione macro per capire i prossimi movimenti di Bitcoin e crypto.
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