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DISOCCUPAZIONE USA

Disoccupazione USA spinge i mercati: BITCOIN e crypto in crescita. Ti spieghiamo perché

La disoccupazione USA da una mano a Bitcoin e crypto: ecco cosa sta succedendo e perché!

Arrivano i dati più importanti della settimana, che sono quelli sulla Disoccupazione USA. Il mercato del lavoro sarà infatti decisivo per le prossime decisioni di Federal Reserve in termini di tagli ai tassi. E sono dati che possono avere un impatto su Bitcoin e crypto – che in genere in queste situazioni tendono ad avere una risposta in stile asset risk ok.

I dati sono vicini alle previsioni peggiori, ovvero leggermente superiori delle previsioni migliori. 4,2% mentre le stime erano tra 4,1% e 4,2%, per un mercato del lavoro che nel complesso sembrerebbe tenere.

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I mercati reagiscono positivamente, ma perché?

La reazione istintiva dei mercati Bitcoin e crypto è stata positiva. Questo perché una disoccupazione leggermente superiore alle aspettative favorisce i tagli di dicembre, di 25 punti base, e dunque un ritorno ad un contesto meno restrittivo in termini di politica monetaria.

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I dati si riferiscono al passato e non sono indicatori di risultati futuri.

Una situazione che però dovrà essere confermata dalla seduta USA, che valuterà oltre al dato che arriva dal mercato del lavoro – e che è a metà strada tra soft landing e necessità di tagliare ancora un po’ – anche gli altri fattori macro.

Analizzeremo la situazione sul nostro canale Telegram VIP Premium – dove oltre ai segnali troverai anche analisi macro complete, insieme a presentazione di nuove chain e anche airdrop.

Di seguito qualche dettaglio aggiuntivo per aggiornarsi sulla tematica.

  • Il mercato del lavoro è sempre in trend?

È un vecchio adagio di chi ne sa. La disoccupazione è sempre in trend finché non interviene la banca centrale. In altre parole, una volta invertito il trend positivo (riduzione della disoccupazione), affinché questo cambi servirebbe un intervento della banca centrale (rialzo dei tassi). Allo stesso modo quando il trend è negativo serve un intervento sempre della stessa banca centrale (taglio dei tassi).

Per quanto possa sembrare interessante come discussione, in verità la troviamo piuttosto oziosa. Federal Reserve è già intervenuta con i tagli e probabilmente continuerà. L’unica incognita che rimane è quella del ritmo. Si taglierà probabilmente a dicembre, ma poi?

  • Recessione? Per ora è materia da stregoni

C’è un’altra questione sulla quale siamo fortemente in controtendenza rispetto al grosso degli analisti che leggiamo, in particolare tra quelli che vivono di click e devono sempre aggiungere un paio di cucchiai di sensazionalismo.

Per ora di segnali importanti di recessione non ce ne sono. La disoccupazione tiene (per quanto durante le recessioni tenda a salire molto rapidamente) e i dati che arrivano dall’economia USA sembrano più che buoni.

  • Wall Street dice di no, ma può sbagliarsi

Sono mesi che sottolineiamo l’estrema incertezza della fase macro che stiamo attraversando. Non perché non vogliamo prenderci responsabilità, ma perché in parte ha certamente ragione Jerome Powell: la situazione che stiamo affrontando è unica e derivante dallo sconquasso fiscale, monetario e della supply chain causato dal periodo COVID. Mancano dunque i fondamentali classici da analizzare per anticipare una recessione.

Stanchi ma lo ripetiamo: il soft landing è il miglior scenario possibile per Bitcoin e crypto

Lo abbiamo scritto su ogni approfondimento dedicato a lavoro e inflazione. Non riteniamo sia credibile chi ritiene che Bitcoin avrebbe da guadagnarne da una recessione o peggio ancora da una crisi ben più profonda.

Buona così – anche se significherà calciare la lattina più avanti dato dopo dato. Per ora Fed, e sottolineiamo il “per ora”, sembrerebbe essere ancora in controllo pieno della situazione.

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