Arriva la settimana della resa dei conti sul fronte macro. Mercoledì alle 14:30 gli Stati Uniti diffonderanno i dati sull’inflazione, dati che saranno fondamentali per capire che tipo di decisioni prenderà FOMC il 18 dicembre in termini di tagli ai tassi. I mercati – anche quelli Bitcoin e crypto – si aspettano (e preferirebbero) un taglio ai tassi che, almeno alle attuali condizioni, sembrerebbe quasi certo.
A frapporsi tra la certezza oggi e il taglio del 18 dicembre ci sono appunto i dati sull’inflazione: le aspettative sono per un lieve rimbalzo rispetto alla lettura precedente, e nonostante aspettative di questo tipo sono in pochi disposti a puntare su uno stop ai tagli.
Una situazione che cercheremo di comprendere insieme in questo approfondimento – anche per prepararci in termini di ordini e cercare di anticipare quali potrebbero essere le reazioni di mercato da parte di BTC e crypto.
Ci sono diversi dati interessanti che arriveranno questa settimana dal fronte macro, ma nessuno sarà in grado di impattare sui mercati più dell’inflazione. Lo scorso dato importante, quello sulla disoccupazione, non aveva riservato grandi sorprese e non ci sono motivi per ora per pensare che le sorprese arriveranno dall’inflazione.
Mercoledì alle 14:30, prima dell’apertura delle piazze americane. Nonostante le piazze USA saranno ancora chiuse, la diffusione del dato avrà comunque un impatto sia sulla volatilità, sia sul trend, rafforzandolo o invertendolo.
Per Bitcoin e crypto la questione sarà delle più chiare da leggere. Inflazione più alta, dato peggiore per il mercato. Inflazione più bassa, dato migliore per i mercati.
Più alto e più basso vanno calcolati in relazione alle aspettative degli analisti. Ovvero a quello che si chiama consenso. Viene calcolato da quasi tutti i giornali, tenendo conto delle previsioni degli analisti più in voga e sono le seguenti per il dato di mercoledì:
Dato | Aspettativa |
---|---|
Inflazione Classica | +2,7% |
Inflazione Core | +3,3% |
In relazione a queste anticipazioni ci saranno i movimenti, alle 14:30 esatte, orario in cui verrà fuori appunto il dato.
Non necessariamente. Al netto dei movimenti di breve ci sono due questioni importanti che dovremo tenere a mente per prepararci a questo dato:
È estremamente difficile che le previsioni sull’inflazione siano distanti dal dato effettivo. Certo, ci si può spostare anche di uno 0,3% o uno 0,4%, ma è difficile che accada.
Che sembrerebbe essere ormai già formata. Il 18 dicembre si taglierà e si rimanderanno le decisioni più importanti al 2025, che secondo Jerome Powell potrebbe essere meno intenso in termini di ritorno su tassi più bassi. Quindi, al netto del breve e brevissimo termine, non ci aspettiamo grandi cambiamenti al trend, a meno appunto di dati molto distanti dalle previsioni.
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