La notizia, che in realtà è una voce di corridoio, è arrivata da Financial Times. Gli attori sono El Salvador, il primo paese ad aver aperto a Bitcoin (e che ha imposto uno status di valuta quasi a corso legale), il Fondo Monetario Internazionale e un prestito da 1,3 miliardi di dollari. Una questione che si trascina da mesi, se non da anni, e che vede al centro delle discussioni anche l’utilizzo di Bitcoin che il paese sta facendo.
Secondo quanto diffuso da Financial Times, l’accordo dovrebbe arrivare tra 2-3 settimane e prevederebbe una riduzione degli scopi della Ley Bitcoin, appunto della legge che impone alle attività (seppur offrendo alle più piccole possibilità di sottrarsi) di accettare Bitcoin.
Ci sono almeno tre questioni che andrebbero però approfondite prima di avere la solita reazione di pancia buona per i social ma non per capire cosa effettivamente sta avvenendo.
Rumors del Financial Times: El Salvador pronto al passo indietro su Bitcoin
La notizia è di quelle importanti, fosse anche soltanto anche sul piano simbolico. El Salvador sarebbe pronto a fare qualche passo indietro in cambio di un prestito da 1,3 miliardi di dollari dal Fondo Monetario Internazionale.
Si tratta di rumors e quindi di cose NON CONFERMATE. Perché vale la pena discuterne? Perché la fonte è comunque autorevole, e perché di questa storia di ridurre la portata dell’apertura a Bitcoin in cambio di un prestito… se ne parla da tempo.
Se ne parlava nel 2022, quando le richieste di IMF furono invero assai più pressanti: si chiese di chiudere il fondo a sostengo del cambio e di eliminare tout court la Ley Bitcoin. Le cose ora sembrerebbero essere più miti e dovrebbe venirne fuori, nella peggiore delle ipotesi, soltanto l’eliminazione dell’obbligo di accettazione di $BTC da parte delle attività commerciali. Obbligo che tra le altre cose non ha efficacia erga omnes: i più piccoli possono sottrarvisi e dunque poco cambierebbe.
- Quanto c’è di ufficiale?
Ancora nulla. Si arriverà eventualmente all’accordo nelle prossime due-tre settimane, a ridosso del nuovo anno. E soltanto allora, a meno che non si esprima Nayib Bukele a confermare o smentire prima dell’accordo, ne sapremo molto poco.
È un problema per Bitcoin?
Risposta breve: no. Risposta lunga: se crediamo in Bitcoin come valuta superiore per l’umanità, riuscirà ad imporsi senza obblighi. E no, i volumi generati a El Salvador non sono qualcosa che può avere un impatto sul mercato.
La situazione è in evoluzione e potremo continuare a seguirla sia qui, sia sul nostro Canale Telegram ufficiale. Continuate a seguire Criptovaluta.it per rimanere sempre aggiornati.