Chiusura da incubo per la sessione USA del trading sulle criptovalute e Bitcoin. In 5 minuti, al termine di una giornata già molto preoccupante sul piano delle performance, succede praticamente di tutto. Bitcoin perde e recupera 5 punti percentuali, se dovessimo tenere conto del movimento verso il basso e del susseguente rialzo.
Incredibile sciacquone – che sarà uno dei tanti ai quali dovranno necessariamente abituarsi i nuovi arrivati e anche coloro i quali pur vendendo dal precedente ciclo si erano illusi che si potesse andare soltanto verso l’alto.
A prescindere da tutto, pagano in modo sostanzioso più le alt che Bitcoin: -7,5% per Ethereum, -12,40% per Ethereum, e fanno ancora peggio Dogecoin e tutto il nucleo delle meme: Brett, Popcat, WIF. Male anche Gala, Worldcoin e più in generale le crypto che arrivavano da un periodo piuttosto buono. Perdite in doppia cifra in pochi minuti, per un attacco agli stop che certamente ricorderemo.
No, nessun sogno che è finito né tanto meno un cambiamento di quello che è il contesto entro il quale si sta muovendo questo mercato. Bitcoin si ferma poco prima dei 93.800$, liquidando il possibile e poi ripartendo verso l’alto. Meno pimpanti – nel recupero – il grosso degli altcoin, per una giornata di paura e delirio che sarà il battesimo di fuoco di tanti nuovi arrivati.
Non è chiaro per il momento cosa abbia portato gli orsi in pieno controllo della situazione, per quanto sembri per il momento che si sia trovato un bottom, con un rimbalzo almeno da parte di Bitcoin che sembrerebbe aver fissato una sorta di bottom.
Al raggiungimento dei 93.888$ almeno su Bybit sono stati innescati di nuovo degli ordini di acquisto che per il momento sembrerebbero aver trovato il vuoto anche a risalire.
Come è visibile dalla mappa delle liquidazioni, a trascinare il settore giù però sono state più le posizioni sulle alt che quelle su Bitcoin. Il bagno di sangue è avvenuto più sulle mediamente e scarsamente capitalizzate che sulle più solide.
Anzi, Bitcoin ha portato a casa meno liquidazioni anche di Ethereum, per uno sciacquone comunque storico e che in tanti avranno ricevuto come una prima lezione nel mondo degli investimenti più volatili che esistono.
Sul fronte macro è la settimana dei dati sull’inflazione, che i mercati temono di aver sottostimato. Potrebbe esserci volatilità concentrata in pochi spunti fino a quando una spada di Damocle che ormai dovremmo conoscere continuerà a pendere sulle velleità di un mercato ulteriormente rialzista.
Sul piano fondamentale non è cambiato assolutamente nulla. Normali movimenti di mercato, con i quali i nuovi arrivati dovranno imparare a fare i conti.
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