Bitcoin e crypto: Jerome Powell domina i mercati. E si comporterà esattamente COSÌ

Tutti i numeri del presidente: per quanto non sarà necessariamente Jerome Powell a deciderà, saranno sue le labbra dalle quali penderanno i mercati da qui alla prossima settimana. E precisamente al 18 dicembre, quando alle 20:00 arriverà il comunicato sulla decisione sui tassi di interesse negli USA. Abbiamo già affrontato la tematica più volte. Tuttavia, dato che mercoledì 11 dicembre sarà il momento di fare i conti anche con l’inflazione, è bene analizzare cosa ci sia davvero in ballo e perché i mercati, pur facendo finta di nulla, non stanno pensando ad altro.

Ci sono strumenti, come i futures sui tassi Fed, che possono inoltre aiutarci a capire che tipo di aria tiri a Wall Street, luogo che è sempre di più il centro nevralgico delle decisioni che muovono il mondo. E ci sono altre considerazioni da fare anche sul cammino prossimo di Fed per quanto riguarda certe decisioni di politica monetaria nel 2025.

Sono tutte questioni che finiranno per impattare in modo importante sul seguito della Bull run tanto per il settore crypto, quanto nello specifico per Bitcoin. E sono dunque questioni che sarà bene analizzare per capire che tipo di orizzonti disegnare per la prossima settimana, per i prossimi mesi e anche per i prossimi anni.

Jerome Powell: appuntamento con il destino (anche di Bitcoin)

Ci sono due modi di vedere la cosa: Bitcoin ha performato in modo eccellente durante un 2024 che è stato un anno di tassi fortemente restrittivi e che dunque hanno avuto un impatto negativo sulla liquidità. Oppure si può pensare che un contesto di liquidità in aumento – come sarebbe nel caso in cui si tornasse in territorio espansivo – Bitcoin potrebbe fare ancora meglio.

E c’è un terzo modo: quanto scritto sopra è vero in entrambi i casi ed è l’ipotesi dalla quale partiremo per sviluppare questa analisi. E che deve ovviamente partire anche dal grafico di cui sopra, che mostra un PIL USA ancora piuttosto gagliardo.

• I tassi e la liquidità

Prima di avventurarci in quelle che saranno le decisioni di Jerome Powell il prossimo 18 dicembre, è bene stabilire un principio: tassi più bassi vogliono dire liquidità più alta. Con l’eventuale prossimo taglio saremo ancora in territorio restrittivo (ovvero con tassi che sono più alti di quelli neutrali), ma sarà comunque preferito dai mercati un taglio rispetto ad un non taglio.

Della questione abbiamo parlato già sul nostro canale Telegram VIP e ne parleremo sempre lì mercoledì alle 21:00. Il canale VIP Premium ti permette di avere copertura al 100% sugli eventi macro, segnali, analisi sulle azioni crypto e anche approfondimenti su Airdrop e nuove chain.

• I mercati sono quasi sicuri di un taglio

I mercati, qui il grafico di Fed Watchtool lo spiega in modo cristallino, sono pressoché certi dell’arrivo di tagli il prossimo 18 dicembre. I tagli sono dunque probabilmente prezzati ed è irragionevole aspettarsi grosse corse nel caso in cui dovessero essere confermati.

Di titubanza, almeno in pubblico, ne sentiremo poca da Federal Reserve, anche perché durante questa settimana c’è il solito blackout prima della riunione del FOMC.

• È una buona situazione in cui trovarsi?

Dalla decisione del 18 dicembre abbiamo soltanto da perdere? Probabilmente sì. Questo nel senso che l’upside nel caso di tagli non dovrebbe essere così importante. E nel caso di no tagli, potrebbe esserci una correzione. È un’analisi superficiale questa, ma che è forse quanto di più solido abbiamo per iniziare a ragionare sulla questione.

Altro fatto: conterà molto di più la conferenza stampa di Jerome Powell in accompagnamento alla decisione sui tagli che il taglio in quanto tale. Seguire in diretta la conferenza stampa di Powell, cosa che appunto faremo nel nostro canale Telegram VIP, sarà di enorme importanza.

Oltre il breve periodo

I ragionamenti di cui sopra esulano dal breve e brevissimo periodo. Saranno utili per capire in che contesto di mercato finirà per doversi muovere Bitcoin.

Il contesto attuale che prevediamo – o meglio – quanto affermerà Jerome Powell è quanto segue:

• L’economia tiene e non vi è alcuna fretta per ora di tornare su tassi sensibilmente più bassi
• Il mercato del lavoro tiene e non vi è fretta di tagliare
• Le decisioni rimarranno meeting per meeting, seguendo quanto indicheranno i dati

Difficile, anzi difficilissimo aspettarsi di più in questa fase. E forse è meglio così. A sentire tanti profeti di sventura infatti saremmo dovuti esser già in piena recessione. Non è così, ed è il miglior scenario che potevamo aspettarci dopo un ciclo condizionato dalla crisi COVID e sul quale proprio Jerome Powell potrebbe avere ragione. E per chi volesse rendersi conto di dove siamo, ancora, con i tassi, il grafico di sopra dovrebbe essere piuttosto chiaro.