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Tasse Bitcoin e crypto. Parla l’On. Coppo, che invita ad un trapattoniano gioco d’attesa. 42% escluso?

Presto per cantare vittoria. Il gatto, direbbe il Trap, non è ancora nel sacco. Parliamo di tasse con l'On. Coppo.

Ci sono aggiornamenti sulla tassazione sulle plusvalenze crypto e Bitcoin in Italia e le ha raccontate ai microfoni virtuali di Criptovaluta.it l’On. Marcello Coppo, Fratelli d’Italia, che ha presentato uno degli emendamenti dei quali si sta discutendo per evitare che si passi ad una tassazione del 42%. Tassazione che sarebbe estremamente punitiva e che costringerebbe molti, in Italia, all’abbandono del settore.

Un commento che arriva dopo che AgenParl ha diffuso un’agenzia riportando una sorta di proclama di vittoria da parte dei leghisti Centemero e Freni, che parlano di meno tasse sulle crypto e di un lavoro del loro partito di appartenenza, la Lega, il cui lavoro sarebbe stato premiato.

Si era parlato anche di possibili evoluzioni a breve, già in serata, che però almeno da quanto abbiamo raccolto noi, sarebbero ancora da verificare. Gli emendamenti sarebbero stati accantonati per una discussione al termine dei lavori. Evento che può essere positivo, in quello che, per chi guarda dall’esterno, è un gioco le cui regole sono molto difficili da capire.

Emendamenti accantonati, se ne discuterà alla fine

In ballo c’è la sopravvivenza del settore. La Legge di Bilancio – ancora non approvata – introduce infatti una tassazione al 42%, a partire dal 2025, che significherebbe per molti l’impossibilità di continuare a investire nel comparto.

Subito dopo la proposta inserita in Legge di Bilancio, come è noto ai nostri lettori, sono nati emendamenti anche in seno alla maggioranza, tra i quali quelli a firma appunto dell’On. Coppo (Fratelli d’Italia), On. Giulio Centemero (Lega) e anche da Forza Italia. Tre proposte separate che sono ora al vaglio del governo e che però, secondo quanto ci riporta lo stesso On. Coppo, sono state per il momento accantonate.

Averle accantonate non vuol dire però averle scartate: se ne discuterà prima del termine dei lavori, con una priorità però se vogliamo più bassa rispetto alle altre pressanti questioni che stanno tenendo impegnato il governo. Il termine ultimo? Potrebbe essere già domani, ma senza scommetterci, data anche l’impossibilità di prevedere al minuto come procederanno le discussioni che dovranno tenersi su altre questioni.

Sono rimasto stupito dal testo dell’agenzia stampa perché il mio approccio è molto più cauto in pieno spirito trapattoniano e quindi “non dire gatto se non lo hai nel sacco”. Cosi anche sugli emendamenti, a volte è meglio aspettare a gioire per poi gioire veramente, tutti stiamo remando nella stessa direzione e, da piemontese, ho sempre una prudenza sabauda che mi caratterizza.

Questo il commento dell’On. Coppo sulle agenzie che sono circolate – per una giornata che probabilmente non sarà ancora risolutiva. E con una soluzione che potrebbe essere, ancora una volta, una sintesi proposta dallo stesso governo, senza ricalcare alcuno degli emendamenti proposti.

Repubblica parla inoltre di una possibilità che tutto venga rimandato all’anno prossimo, con gli investitori crypto e Bitcoin che sarebbero almeno per i prossimi 12 mesi graziati.

I tempi della politica sono diversi da quelli dei mercati, e chi non vi è abituato avrà certamente difficoltà a comprenderli. Ma il messaggio è quello di stare calmi, che una soluzione ci sarà. E non sarà quella di tassare al 42% gli investitori in Bitcoin e crypto.

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