Non sei pronto a quello che sta già succedendo sotto i tuoi occhio. Tutti o quasi credevano che l’accumulo forsennato di Bitcoin da parte degli ETF avrebbe rallentato, che dopo l’incredibile corsa iniziale ci si sarebbe fermati, e invece siamo nel pieno di una seconda ondata che testimonia, per gli ultimi irriducibili, come si sia trattato di una della operazioni finanziarie più riuscite di sempre.
Nel complesso, come viene indicato da un recente report di K33, siamo nel pieno di una seconda ondata. Seconda ondata che – almeno secondo le determinazioni della redazione di Criptovaluta.it – non è tutta farina del sacco dei retail.
L’incredibile corsa – che tra le altre cose è responsabile della quota 100.000$ raggiunta da questi asset – è senza dubbio alcuno farina del sacco di grandi investitori. Grandi investitori che presto dovranno rilevarsi, fosse anche soltanto per le questioni legate agli obblighi di dichiarazione nei confronti di SEC.
L’ascesa è di quelle davvero senza limiti. Il grafico diffuso da K33 d’altronde parla chiaro. Prima la corsa a gennaio, poi di nuovo in questa ultima parte del 2024. E da qui riteniamo che ci siano almeno 3 cose che i fondi e i grandi gestori hanno capito e che però sembrerebbe sfuggire a chi è da più tempo in questo mondo.
Siamo abituati a ragionare per cicli quadriennali, che però potrebbero essere stati spaginati da due diversi eventi. Il primo è quello del COVID, che è stato innesco della precedente bull run e che avrebbe potuto cambiare anche i cicli economici classici che Federal Reserve prova a contenere e a correggere con la sua azione.
Il secondo è che sono arrivati miliardi, inaspettati, su un asset che per quanto popolare da tempo non ha mai riscosso un interesse di questo tipo ai piani alti della finanza.
E non sono fondi che fanno trading di breve. Ultima notizia importante arriva dall’Australia. AMP, fondo superannuation e ovvero un fondo pensionistico, ha accumulato già 27 milioni di dollari i Bitcoin.
Altri fondi simili si sono affrettati a dichiarare che loro, invece, non lo faranno mai. Poco male, ognuno compra Bitcoin al prezzo che merita. E chi se ne accorgerà tardi – della sua possibile cittadinanza in ogni tipo di portafoglio.
Il report di Bitwise ha fatto chiarezza su un aspetto fondamentale: gli ETF performano, in termini di inflow i capitali, in modo più importante man mano che la loro età aumenta. Il primo anno, già straordinario per gli ETF su Bitcoin, sarà soltanto l’assaggio di quanto potremo vedere nel secondo, terzo e quarto anno.
Questo chiaramente se seguirà la traiettoria degli ETF sull’oro lanciati negli USA in passato. Un crescendo che potrebbe rendere Bitcoin sempre più scarso sulle piazze e dunque sempre più costoso da accaparrarsi.
È questo quanto emerge da una nota arrivata pochi minuti fa – intorno alle 14:30 ora italiana – da parte di BlackRock
Le caratteristiche dei ritorni probabilmente cambieranno significativamente una volta che raggiungeremo lo stato dove l’allocazione in portafoglio sarà molto di più come l’oro e utilizzata per l’hedging con un set di caratteristiche molto diverso.
BlackRock che dunque invita alla calma, con il nuovo 1% che però è diventato il 2%. Fate, di questa informazione, quello che volete.
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Se pensate che questo asset sia qui per restare rimpiangerete di non averlo trattato per quello che è: pura speculazione da bolla