INTERVISTA ESCLUSIVA A PAOLO ARDOINO – C’è un’industria crypto che dopo un’interminabile processione ai tavoli della trattativa con il governo si dice contenta. E c’è un’industria crypto che invece la pensa diversamente. E che vede nell’ennesimo attacco al mondo Bitcoin e crypto un brutto segnale per il nostro Paese.
È il caso di Paolo Ardoino, CEO di Tether, esule come tanti italiani, e che come tanti italiani evidentemente non è profeta in patria. A capo dell’impresa crypto più di successo del pianeta, Ardoino ha condiviso con noi il suo punto di vista sulla nuova (e incomprensibile per noi) situazione fiscale in Italia a tema Bitcoin e crypto. E vi anticipiamo che non sono opinioni morbide, né sul governo, né sul Paese. E se possiamo, anche sull’industria che canta vittoria.
C’è chi è Cypher – venduto a Matrix in cambio di un’esistenza tranquilla – e chi è Neo e vuole arrivare alla verità, ci dice Ardoino. Tra allineati e non allineati il primo dato che emerge è di semplice lettura: il fronte non è compatto, e per qualcuno morire di possibilismo non è un’opzione.
Siamo messi proprio male
Criptovaluta.it: Buongiorno Paolo, hai seguito la questione tassazione in Italia? Ritieni anche tu che sia un buon compromesso?
Paolo Ardoino: Ho seguito il discorso della tassazione e devo dire che se è questo il meglio che l’Italia può dare ai propri cittadini siamo proprio messi male. La tassazione al 33% dimostra come chi ha Bitcoin debba essere punito per la sua intenzione di proteggersi dal sistema. Chi osa provare ad uscire da Matrix viene tassato per togliergli il fiato.
Criptovaluta.it:Non trovi un po’ strano che “l’industria italiana” invece festeggi? C’è davvero da festeggiare perché si è evitato il 42%?
Paolo Ardoino: Il bitcoiner italiano viene tassato più del lotto. Chi festeggia ha perso di vista la realtà e sta subendo in silenzio per paura di dissentire con il sistema malato. Sono rimasti pochi eroi in Italia. Se gli imprenditori del mondo digitale sono contenti buon per loro. Io non sono capace a farlo. C’è chi è Neo e invece chi è Cypher
Opinioni che sono molto diverse da quelle incluse nel profluvio di comunicati stampa pubblicati dalle società che hanno partecipato al tavolo con il Governo per trovare una quadra. Quadra che è risultata in un aumento già dal 2025 (al contrario di quanto viene riportato) per la tassazione sulle plusvalenze crypto e che, in mancanza di interventi, vedrà un ulteriore aumento nel 2026.
Neo, Cypher e la tassazione
Il riferimento è al film cult per un’intera generazione di smanettoni, di appassionati di temi digitali e anche, se vogliamo, di rivoluzione.
Da un lato Cypher, che offrirà un accordo agli agenti di Matrix pur di godersi una vita tranquilla. Dall’altro Neo, che invece rifuggirà una vita tranquilla per combattere per la verità e la libertà. Tema forte, parole forti, per una situazione che in Italia invece è il solito mix tra Gattopardo e Marchese del Grillo, in uno sfiancante gioco di leve, specchi, fumo e sottintesi.
Compattezza che – come abbiamo scritto già su queste pagine – è forse presuntuoso chiedere quando gli interessi della cosiddetta industria crypto italiana e quella dei contribuenti crypto sembrano essere in conflitto.
Ci sarà da decidere tra chi accetta il compromesso con Matrix e chi – parliamo di quei pochi eroi citati da Ardoino – che preferisce prendersi il rischio di morire per non ringraziare un nemico che ancora una volta ha tentato il colpo mortale.
Chiudiamo con una battuta: troviamo curioso che Paolo Ardoino venga spesso citato dalla stampa mainstream come esempio del genio italiano, come ennesimo figlio di quel popolo di santi, navigatori e poeti che viene sistematicamente però schiacciato in patria.
Santi, perché sempre a rischio martirio, navigatori, perché dalla Patria tocca fuggire, poeti, perché a leggere certi comunicati stampi, la fantasia letteraria certamente non manca.