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Polkadot sarà un nuovo ETF di 21Shares negli USA? Arriva la registrazione in Delaware

Per DOT sarebbe una notizia bomba: 21Shares lancia un ETF negli USA?

Secondo il registro delle imprese del Delaware, 21Shares avrebbe registrato un trust – una particolare forma societaria utilizzata per la gestione di fondi – su Polkadot. Si tratterebbe dunque di un fondo che investirà direttamente in $DOT, per quanto la forma finale sarà ancora da determinarsi.

21Shares è un gruppo che gestisce sia in Europa sia negli USA diversi fondi ETF/ETP/ETN sulle criptovalute e ha, negli USA, già inviato in approvazione un ETF su Solana. Sempre lo stesso gruppo ne gestisce già su ETH e BTC, sempre negli USA. In Europa invece il gruppo propone già un assortimento molto più importante di prodotti finanziari a tema crypto.

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Un ETF su $DOT? Tutto quello che c’è da sapere

Per ora c’è soltanto una società aperta in Delaware, cosa che non vuol dire nulla o quasi. O meglio, che deve essere presa necessariamente con le pinze. Fino infatti all’invio di form S-1 a SEC, tutto rimane ancora da confermare.

I controlli piuttosto blandi del registro del Delaware hanno già causato grandi sconquassi (e fake news) in passato e pertanto prima di brindare – perché si tratterebbe di una notizia estremamente importante per $DOT – ci riserviamo di attendere ulteriori conferme.

La cosa avrebbe un senso: tanti gestori, vedi anche Canary – si stanno preparando ad una nuova fase in termini politici, con una SEC profondamente rinnovata e apertamente pro-crypto.

E questo vedrà l’arrivo sul mercato di tanti prodotti ETF e simili che hanno al loro interno crypto, in soluzione singola oppure in paniere.

Seguiranno aggiornamenti

Faremo seguire aggiornamenti a questa vicenda, che è delle più interessanti, perché forse per la prima volta arriva in un ETF una crypto che non esattamente nel gruppo di testa in termini di interesse da parte degli investitori. Qualcuno dirà che anche Litecoin e Hedera non lo sono, ma in quel caso a proporli in approvazione sono stati gestori come Canary che – in qualità di nuovi arrivati sul mercato – stanno provando a calcare la mano e a lanciare prodotti che gli altri non avrebbero granché interesse a lanciare.

Si preannuncia, al netto dello sconforto per la situazione di breve, un 2025 ricco di possibilità, opportunità e anche novità. Un 2025 che in pochi sarebbero riusciti ad anticipare su questi livelli.

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