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WALL STREET ETF CRYPTO

Ecco perché il mercato è SUPER BULLISH sulle crypto dei futuri ETF USA. HBAR, Solana, Dogecoin e…

Tante novità negli USA a tema crypto ETF

Tra le crypto che hanno performato in modo più interessante troviamo HBAR, ma anche Solana nel 2024. Se per la seconda c’è stata una grande spinta da parte dell’ondata meme token, per la prima il grosso della crescita, concentrata in questa parte finale dell’anno, è dovuta principalmente alla possibilità che abbia un suo ETF.

Sono notizie positive, senza dubbio alcuno. È però più che necessario per chi investe capire come funzionano gli ETF, perché il loro lancio è così importante negli Stati Uniti (e molto meno altrove) e anche che tipo di differenze ci sono tra gestori più prestigiosi (BlackRock) e quelli invece più di belle speranze (come Canary).

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Come funzionano DAVVERO gli ETF sulle crypto (e perché piacciono a tutti

Siamo stati i primi in Italia a parlarvi in dettaglio dei primi ETF negli USA su Bitcoin e dato che ne stanno arrivando degli altri, che stanno impattando già su Solana e Hedera, è bene capire perché tutti li aspettano e cosa possono cambiare.

  • Gli USA? Il mercato più importante del mondo

E parliamo di ordini di grandezza diversi. L’Europa conta poco o nulla (pur avendo da tempo una quantità enorme di ETF/ETP/ETN sulle crypto). E su questo tipo di prodotti conta poco, anzi pochissimo, anche l’Asia. Non solo i mercati statunitensi sono più ricchi, ma hanno anche un grande dimestichezza con questo tipo di prodotti. Basti guardare a quanto hanno ottenuto – in così poco tempo, per Bitcoin e Ethereum.

  • Passeranno tutti (o quasi)

Non è più una questione di se, ma di quando. Per qualcuno ci sarà forse qualche difficoltà in più (Solana), per altri (Litecoin, Dogecoin?) saranno minori, fosse anche soltanto per non aver mai avuto problemi in passato con SEC.

SEC comunque cambierà: arriverà Paul Atkins, si avrà una definizione chiara di cosa è accettabile come commodity e cosa invece sarà una security da registrare. E con ogni probabilità ci sarà anche una sorta di sanatoria – con modalità da definire – per i progetti che hanno vissuto nel limbo nel passato.

  • Sono acquisti spot

E dunque devono essere effettuati a mercato. Esercitano delle pressioni importanti, a patto comunque che la domanda sia sostenuta. Starà poi ai gestori essere bravi a pubblicizzarli.

Non tutti potranno essere di successo, ma tra avere un ETF o non averlo può esserci tutta la differenza del mondo. Inutile far finta che questi prodotti non siano importanti. La cosa è stata già dimostrata ampiamente da quanto hanno fatto gli ETF su BTC e ETH.

  • Staking

Per i protocolli che lo prevedono, sarà disponibile probabilmente anche lo staking. Questo renderà gli ETF appetibili, per una vasta platea di investitori, al pari degli acquisti diretti.

Hester Peirce è stata relativamente chiara: siede in SEC e vuole una SEC che sia più aperta a questo tipo di impieghi. La cosa potrebbe rendere i prodotti decisamente più esplosivi (soprattutto nel caso di Ethereum).

  • Non tutti i gestori sono uguali

Ci sono due questioni da chiarire per quanto riguarda i gestori. La prima è che nessuno di questi compra e vende in autonomia. La questione manipolazione è una delle tante assurdità che si sono lette sul tema nel corso degli ultimi mesi.

La seconda è che essere in un ETF di BlackRock o in uno della neonata Canary fa tutta la differenza del mondo. Numero di promotori, prestigio, possibilità di contatto con il mondo istituzionale sono profondamente diverse. Quindi prima di entusiasmarsi per questo o quel lancio, guardare anche a chi sta pensando di lanciarlo.

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