Anche Israele si prepara al debutto di fondi che investono – indirettamente – in Bitcoin. Saranno sei, partiranno il 31 dicembre e avranno delle repliche sintetiche leggermente diverse tra loro. C’è infatti chi replicherà l’andamento di $IBIT di BlackRock e chi invece seguirà altri tipi di indici, come quello offerto dal CME.
Si tratta di un buon traguardo per gli appassionati che investono tramite quella borsa, per quanto si tratterà appunto di prodotti in larga parte a replica sintetica e che non dovrebbero avere un grande sconquasso sui mercati.
Puoi investire in Bitcoin con 1.000$ di posizione GRATIS qui – investi versando 100$ (che rimarranno sempre tuoi), anche in crypto, e ricevi la posizione 100% gratuita.
Si parte con Bitcoin anche in Israele
Si parte con la carica a Bitcoin anche in Israele. I fondi che partiranno già il 31 dicembre sono 6, i gestori sono 3 e offriranno esposizione indiretta, o tramite ETF USA (in particolare quello di BlackRock), oppure replicando indici sempre USA. Si tratta dunque di qualcosa di molto diverso da quanto è già avvenuto negli Stati Uniti e in Europa, ma comunque un grande passo avanti.
C’è voluto, secondo le cronache locali, più di un anno per far passare la linea dei gestori, che desideravano seguire quanto stava avvenendo negli USA aprendo, per il pubblico israeliano, la possibilità di investire sul prezzo di Bitcoin anche in mercati regolamentati.
Grande varianza per quanto riguarda le commissioni: si va dallo 0,25% del fondo più conveniente all’1,5% del fondo invece meno conveniente, per un mercato che probabilmente nel giro di pochi mesi sarà in grado di scegliere già vincitori e sconfitti.
Tutto questo mentre continua l’arcigna difesa dello status quo ormai soltanto in Italia e in pochi altri posti. I giornali, compattamente schierati contro Bitcoin, continuano a descriverlo come poco più di un giochino per nerd, anarcoidi e speculatori, nonostante anche in Italia siano disponibili ormai da tempo prodotti simili (sebbene quotati rigorosamente presso altre borse).
Ultime fermate per il treno: chi rimarrà indietro?
Sembrerebbero essere questa una delle ultime fermate, una delle ultime chiamate per le borse classiche e per gli intermediari della vecchia finanza per salire a bordo.
C’è chi ha recepito – vedi tutti i principali intermediari USA – e c’è chi invece tentenna, a difesa di un giardino che si sta facendo sempre più piccolo.
Come sempre parleranno mercati e storia, che non sempre perdonano chi decide di perdere un treno dopo l’altro.