Il 2024 ha registrato una serie di eventi, dall’arrivo degli ETF su Bitcoin e Ethereum, a una lunga serie di ATH di Bitcoin, cambio di politica verso le crypto con l’elezione di Trump, ma anche l’impennata nel mercato delle stablecoin.
Allo stato attuale, il mercato delle stablecoin ha registrato una crescita significativa, raggiungendo una capitalizzazione di mercato di 213 miliardi di dollari, sulla base dei dati forniti da CoinMarketCap. Le stablecoin censite al momento sono 195, ma quelle con almeno 1 miliardo di market cap sono solo 5: USDT, USDC, USDE, DAI e FDUSD, come si può osservare dall’immagine allegata.
Questo dato relativo alla capitalizzazione totale può variare, per lo più al ribasso, in quanto altre fonti di dati non considerano tutte le stablecoin in circolazione con capitalizzazione effettivamente irrilevante. Per lo più la capitalizzazione riportata è di circa 204 miliardi.
Tether (USDT) rimane l’attore dominante in questo scenario, con una capitalizzazione di 139,3 miliardi di dollari. Nel solo mese di dicembre ha registrato una crescita di 5,20 miliardi, che equivale a un +3,85%.
Osservando il grafico allegato, si può vedere come l’impennata maggiore sia stata fatta a novembre, proprio in concomitanza con l’elezione di Trump e il boom del mercato crypto. Se allarghiamo lo sguardo all’andamento da inizio anno, la crescita del Tether dollar è di circa il 51%.
USDT rappresenta circa il 67% della quota di mercato delle stablecoin, mentre USD Coin (USDC) detiene circa il 19%. A scalare ci sono tutte le altre, che hanno una rilevanza minore, se non il DAI, che è la stablecoin del protocollo MakerDAO ed è supportata da garanzie in crypto.
Le stablecoin svolgono un ruolo centrale nell’ecosistema DeFi, con una funzione fondamentale nei DEX (exchange decentralizzati), nei protocolli di Lending e Borrowing, e come base per strategie di yield farming e staking.
Attraverso un’analisi dei flussi netti di stablecoin sugli exchange, è possibile interpretare il sentiment del mercato e prevedere i possibili movimenti delle criptovalute principali.
Nell’immagine allegata riportiamo la metrica di Glassnode “Stablecoins: Exchange Net Flow Volume”, che indica l’afflusso o il deflusso di stablecoin sugli exchange.
Nonostante i net outflow di stablecoin, il prezzo di BTC rimane stabile, vicino ai massimi annuali.
Questo potrebbe indicare che i flussi di stablecoin non stanno ancora esercitando una pressione significativa sul prezzo, con gli investitori che traggono profitto in modo moderato.
Un altro indicatore rilevante è lo “Stablecoin Supply Ratio (SSR)”, che aiuta a valutare la pressione di acquisto potenziale di Bitcoin da parte delle stablecoin disponibili.
Il fulcro è rappresentato dalla linea arancione (SSR), che misura il rapporto tra il valore di mercato di Bitcoin e l’offerta di stablecoin.
L’attuale valore di SSR è 10,05, vicino alla fascia alta, come si può osservare dal grafico. Ciò suggerisce che la disponibilità di stablecoin rispetto alla capitalizzazione di Bitcoin è limitata, e quindi la pressione di acquisto da parte delle stablecoin è relativamente bassa.
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