Wall Street spinge giù tutto il settore crypto. Pessime performance dalle magnifiche sette, ovvero le sette società più capitalizzate negli USA (e al mondo) chiudono la penultima settimana dell’anno con il segno rosso. Il sentimento bearish, amplificato da volumi non eccellenti sui principali mercati, completa un quadro ribassista che ha portato Bitcoin poco sotto i 94.000$ nel momento in cui pubblichiamo questo approfondimento.
Cosa sta succedendo? Si può parlare di crollo? Perché questa inversione dopo una mattinata relativamente ok durante la sessione europea?
Vediamo insieme cosa sta succedendo ai principali mercati e se questa può essere stata la conseguenza di qualche dato macro o di mutati intendimenti su quanto potrebbe accadere nei prossimi mesi. Nel frattempo goditi i 500$ di posizione BONUS su Bybit. Ti basterà iscriverti e versare almeno 100$ in controvalore (o in crypto, o con bonifico o carta) per avere a tua disposizione una posizione da spendere come preferisci sulle principali crypto.
Si è partiti male, e si sta continuando addirittura peggio. In quello che sarà l’ultimo venerdì dell’anno a pesare non sono le nubi sul mercato Bitcoin e crypto, ma piuttosto i venti ribassisti sulle principali azioni del mercato USA. Male Tesla (-4%), male Apple (-1,5%), male Alphabet (-2%) e più in generale male tutti i principali indici, sui quali l’impatto delle super-capitalizzate è sempre maggiore.
La situazione non ha in realtà motivazioni solide sul piano macro. Abbiamo infatti una situazione tutto sommato invariata dopo i dati di giovedì e di venerdì, una situazione sì incerta, ma comunque che non dovrebbe essere fonte di alcun tipo di preoccupazione per gli investitori, almeno sul medio e lungo periodo.
A peggiorare la correzione i volumi che sono molto bassi e che dunque amplificano ogni tipo di movimento arrivi in un verso o nell’altro.
Di cambiamenti consistenti sulle prospettive macro e fondamentali comunque non ce ne sono. Lo scarico è iniziato dall’avvio delle contrattazioni e ha visto tutti gli asset principali perdere valore a fronte di una caccia alla liquidità.
Solite paturnie di fine anno? Probabilmente sì, per quella che è storicamente una settimana densa di preoccupazioni e densa di comportamenti ai limiti dell’irragionevolezza.
Il quadro complessivo, per quanto a ogni ribasso di Bitcon e crypto partano le solite preoccupazioni, è assolutamente invariato. E andrà valutato con maggiore attenzione soltanto quando ci saranno elementi più concreti per valutare la nascita di un nuovo trend o meno.
A fronte del giuramento di Donald Trump del 20 gennaio, che dovrebbe portare tante novità positive al mondo crypto, non riteniamo che ci siano gli elementi per preoccuparsi più di tanto, almeno con gli elementi che abbiamo in mano ora.
Una lateralizzazione può essere esasperante, soprattutto quando arriva dopo una corsa di proporzioni importanti. Bisognerebbe però imparare a prendere tutto con le dovute proporzioni – e soprattutto a non essere esposti in leva esagerata durante fasi di volumi bassi, che possono far registrare dei movimenti molto bruschi in una direzione o nell’altra.
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