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La febbre da crypto è così alta negli Stati Uniti che c’è chi ha inviato richiesta di approvazione per ETF su prodotti che… non esistono ancora. È il caso dell’ETF inviato in approvazione da Volatility Shares, che vuole investire su futures su Solana che però non esistono ancora. Gli ETF in questione tra le altre cose vorrebbero offrire anche versioni a leva e short.
È un segnale della grande fiducia che c’è sui mercati riguardo possibili, anzi certe evoluzioni positive per quanto riguarda l’approvazione di prodotti finanziari che permetteranno di investire in crypto.
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3 prodotti su Solana che però dovranno aspettare
I prodotti in questione dovranno tecnicamente aspettare, perché vogliono investire su futures Solana registrati da CFTC che però ancora non esistono. Ed è oggettivamente un segnale buono per Solana, dato che filing di questo tipo vogliono dire che presto arriveranno i contratti futures di cui sopra.
A inviare la richiesta di ok è Volatility Shares, che vuole lanciare tre diversi prodotti basati su questo tipo di contratti futures. Il primo è un ETF classico, il secondo un ETF a leva 2x, il terzo invece un ETF che andrà short su questo tipo di prodotti.
Tra le altre cose il segnale è interessante anche perché indica senza troppi equivoci che CFTC sta andando avanti nella conquista del campo crypto, sottraendone il controllo a una SEC che dopo l’arrivo di Donald Trump sarà fortemente spuntata, almeno per quanto riguarda il controllo sul mondo crypto.
Intanto anche quelli Spot sono in attesa
Nel frattempo sono in attesa anche i prodotti spot su Solana, che hanno avuto già delle complicazioni, con un rinvio chiesto dalla SEC ancora guidata da Gary Gensler, che non avrebbe alcun tipo di intenzione di approvare alcunché fino a quando non ci sarà un cambio al vertice.
Cambio al vertice che vedrà arrivare Paul Atkins, storicamente più vicino al mondo crypto, che comunque guiderà una SEC le cui attribuzioni saranno, almeno nell’idea di Trump, ridotte rispetto a quelle attuali.
DA un lato infatti ci sarà l’arrivo di regole più chiare – che ridurranno il campo di azione dell’agenzia, dall’altro invece Trump preferirebbe attribuire il controllo del settore a CFTC, che gestisce le commodity e che storicamente ha un approccio più cauto.
