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Tre RIVELAZIONI dagli STABLECOIN che profumano di bull run crypto

Il segnale più interessante del 2024 è arrivato da un segmento di mercato che forse in troppi ignorano e che invece è uno dei termometri più importanti dell’andamento dell’intero mercato. Parliamo degli stablecoin, che sono tornati sopra i massimi del 2021 e che indicano la presenza di una grande vivacità dove conta di più.

Una vivacità in termini di liquidità presente nei mercati crypto to crypto che forse non sarà il segnale ancora di una bull run in corso, ma che ne è comunque un buon segnale anticipatore.

Vediamo, numeri alla mano, come si è mosso il mercato degli stablecoin, analizzando la situazione da tre angoli diversi che aiuteranno anche i meno esperti a capire in che direzione stiamo andando.

Bentornati stablecoin: il centro del mercato è vostro

Gli stablecoin sono il vero ingranaggio fondamentale del mondo crypto. Animano la DeFi, sono uno dei casi d’uso complessivi più importanti e al tempo stesso sono l’insieme della liquidità che viene poi riversata sui mercati.

Sono protocolli ricchi, che fruttano tanto a chi li gestisce – e dunque sono interessanti anche per chi volesse analizzare, da esterno, cosa sta succedendo nel mondo crypto in termini più squisitamente finanziari.

Tether: il 2024 è tuo

Paolo Ardoino è stato l’uomo dell’anno secondo il nostro giornale. E non è stata simpatia per un italiano che ce l’ha fatta, per quanto ci faccia piacere avere un connazionale un ruolo apicale di un protocollo che è il più importante di tutti dopo Bitcoin. Il grafico, che parte da dati di Defillama, è chiaro: nonostante l’assalto arrivato da ovunque, vede Tether re incontrastato del mercato stablecoin.

C’è stata una crescita importante negli ultimi 12 mesi, e relativamente costante. Se è vero che la concorrenza si è fatta più importante, è altrettanto vero che Tether USDT rimane l’asset di riferimento, al netto di tutto il FUD circolato.

Fondi travestiti da stablecoin

È il caso di $USDTe di Ethena, che in realtà incorpora nel sottostante un trade sui funding rate che rende il token redditizio per chi lo detiene. È una buona idea (che incorpora qualche rischio) e che è ben rappresentata comunque dalla crescita del segmento altro di cui sopra.

La capitalizzazione di strumenti come quello di Ethena è cresciuta molto rapidamente. E lo stesso protocollo sembrerebbe essere intenzionato ad allargare la propria offerta anche con prodotti più standard. In breve: di spazio per gli outsider sembra essercene. E questo è un ottimo segnale per tutti gli utenti, che potranno fare affidamento su tutti i benefici di una concorrenza più aperta.

C’è un caso d’uso, enorme

Che non è soltanto quello del trading. È anche quello dei pagamenti, che infatti vengono spinti ufficialmente da USDC e che invece hanno avuto una crescita più organica in ambito Tether.

Basta affacciarsi in tanti paesi a est dell’Europa per rendersi conto di quanto tali tecnologie siano effettivamente diffuse. E di quanto stiano già cambiando la vita di tanti normalissimi esseri umani, che magari di crypto si interessano anche poco.

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