I dati che arrivano dal mercato del lavoro USA sono buoni: richieste di sussidi di disoccupazione sotto le aspettative, che comunque erano già relativamente basse, segno di un mercato del lavoro che continua a essere in un ottimo stato di salute. Dato che il mercato del lavoro è almeno una faccia intera della medaglia dell’andamento economico, c’è di cui rallegrarsi.
Bitcoin e crypto rimangono stabili sui buoni livelli di prezzo raggiunti durante la sessione europea e ora saranno alla mercé dei mercati americani, che alle 15:45 sconteranno un altro importante dato, quello sullo stato di salute della manifattura.
Per il 2025 però le questioni da seguire potrebbero essere altrove, soprattutto se Federal Reserve dovesse riuscire a evitare una recessione che tanti profeti di sventura avevano anticipato già per la metà del 2024 e poi per la fine dell’anno, trovandosi però a essere smentiti, sonoramente, dai dati.
Ci sono altre questioni, oltre a quelle del mercato del lavoro USA, a poter avere un impatto rilevante per l’andamento della corsa di Bitcoin e del mercato delle criptovalute. Anzi, al momento gli USA sembrerebbero essere la minore delle preoccupazioni per chi guarda ai dati macro e ai fondamentali.
È vero che le recessioni tendenzialmente non telefonano prima di presentarsi. È anche vero però che le condizioni dell’economia USA appaiono come più che buone – e comunque migliori di quelle delle altre economie sviluppate.
Per quanto la rilevanza di quanto accade negli USA sia di un ordine di grandezza superiore rispetto a quanto accade altrove, non è forse questa l’area economica e geografica che dovremmo studiare attentamente per capire dove potremo andare nel 2025 in termini di solidità del mercato e della crescita.
La Cina ha effettuato una serie importante di iniezioni di liquidità per stimolare un’economia che soprattutto nella seconda parte dell’anno non ha dimostrato quella forza e quella volontà di tornare a ruggire che i vertici del Partito si auguravano. L’ultima sessione di scambio, la prima dell’anno per Shanghai e Hong Kong, non è stata delle migliori, complici dati sulla produzione industriale che non sono stati granché.
Se è vero che la cosa non ha toccato affatto Bitcoin e crypto, è altrettanto vero che dall’andamento dell’economia cinese dipende la buona salute di diverse delle grandi aziende che compongono gli indici europei e americani.
La migliore delle opzioni sul tavolo è quella di un’economia cinese che comunque – seppur con qualche difficoltà – continua a crescere senza eccessivi problemi nel 2025. Una situazione che almeno per chi studia i mercati sul medio periodo, sarà forse la più interessante. Continuerà il trend di debolezza di yuan a sostegno di un’economia che non può fare a meno di stimoli per raggiungere gli obiettivi?
Il 2024 ha parlato per una buona parte giapponese. Dal crollo dello yen alle paure innescate dal carry trade che poteva liquefarsi al crescere dei tassi imposti da Bank of Japan. Per ora la situazione è tornata alla calma. Se dovesse migliorare, probabilmente i mercati degli asset risk on ne risentiranno in modo molto positivo. Da monitorare, tutti insieme, anche sul nostro Canale Telegram Ufficiale.
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