Economia

400 miliardi di stimolo cinese: Bitcoin e crypto PRONTE A VOLARE?

Sarà la Cina a dare nuova benzina alla bull run? La nostra analisi.
3 giorni fa
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Grande è la confusione sotto il cielo di Pechino (e qualcuno avrebbe concluso che la situazione è pertanto eccellente). Lo è davvero per chi investe in Bitcoin e crypto? Facciamo qualche passo indietro: l’economia cinese mostra da tempo segnali di stress e questo – dopo non poche resistenze – ha costretto alla creazione di un piano di iniezioni di liquidità di proporzioni importanti, anche per l’enorme economia cinese.

L’ultima delle notizie che circolano è quella dell’approvazione di un piano da oltre 400 miliardi di dollari di liquidità, tutta a debito, per sostenere un’economia che ha obiettivi ambiziosi che ha fatica però a centrare.

Cosa potrebbe significare per il 2025 di Bitcoin e crypto? Facciamo qualche ragionamento insieme, tenendo conto di diversi dei fattori macro e politici che animeranno il 2025.

Cina: a che punto siamo?

Bitcoin e crypto hanno vissuto le ultime settimane seguendo più da vicino quanto è accaduto sulle piazze (e nella politica) USA rispetto a quanto avvenuto nel Lontano Oriente. Per il 2025 però le cose potrebbero tornare in equilibrio, soprattutto perché è proprio dalla Cina che potrebbero arrivare delle evoluzioni interessanti per quanto riguarda la macroeconomia.

  • Un piano di stimoli?

Sì, un altro. Finanziato a debito e che potrebbe valere oltre 400 miliardi di dollari. È una cifra spaventosa anche per un’economia di quella taglia – e potrebbe avere un impatto importante sulle borse cinesi e più in generale sugli asset risk on.

La cosa sarà particolarmente interessante da seguire anche perché la Cina dovrà far fronte a rapporti potenzialmente in peggioramento con gli USA, con lo spettro di ulteriori dazi e dunque con la possibilità che la sua economia export oriented soffra ancora di più. Il piano di stimoli sarà confermato a marzo.

  • Prima della Cina, il Giappone

C’è poi l’economia di un altro paese che andrà a impattare sui mercati risk ok. Il 24 gennaio prossimo il Giappone decide sui suoi tassi di interesse. I mercati hanno già scontato un rialzo di 25 punti base, che andrà a ridurre ulteriormente il gap tra i tassi giapponesi e quelli USA. Una situazione che potenzialmente avrebbe voluto dire problemi e scossoni sui mercati azionari anche USA, ma che è stata per il momento scontata e che è aiutata anche dal rallentamento del percorso di tagli previsto dal FOMC negli USA. L’ultima settimana di gennaio sarà comunque densa di avvenimenti in questo senso: il 24 appunto a Tokyo, il 27 invece negli USA.

Europa ancora irrilevante

L’Europa rimarrà al palo: le decisioni di politica monetaria di BCE non hanno mai avuto un grande impatto sul mercato crypto e Bitcoin e con ogni probabilità non lo avranno neanche nel 2025.

Che Francoforte decida di tagliare o meno – l’orientamento sembrerebbe essere verso i tagli – non cambierà granché per la traiettoria di Bitcoin e crypto, traiettoria che sarà decisa, ancora una volta, altrove.

Il miglior scenario possibile

Il miglior scenario possibile rimane quello di un soft landing negli USA, in un’economia cinese non troppo in sofferenza e di un Giappone che torna lentamente alla normalità dopo un ventennio di politiche monetarie non ortodosse.

Bitcoin sarà anche la salvezza, sul lungo periodo, ma nel breve periodo preferiremmo non testarne la solidità in uno scenario di recessione globale. E per seguire invece Bitcoin sul breve, qui un’ottima analisi di Alex Lavarello.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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