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Shock da Federal Reserve: addio del vice-presidente anti Bitcoin e crypto. USA a tutto Bitcoin!

Fuori un altro oppositore delle crypto e di Bitcoin da Federal Reserve. La medicina Trump amara per i nemici del comparto.
1 mese fa
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Grande è la confusione a Washington, e per questo la situazione non potrebbe essere più eccellente. A dare le dimissioni da vice presidente di Fed per la supervisione (del settore bancario) è Michael Barr, personaggio che chi segue le evoluzioni legali del mondo crypto nel mercato che conta di più conoscerà già.

Per chi non dovesse conoscerlo: Barr è stato non solo uno dei proponenti più aggressivi di una regolamentazione sugli stablecoin, ma è stato anche dietro il complesso di iniziative (spesso organizzate e implementate nell’ombra) per tenere lontane le banche USA dal settore crypto.

Le dimissioni di Barr sarebbero arrivate in concomitanza con la quasi certezza delle pressioni che sarebbero arrivate dal nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, affinché appunto Barr venisse rimpiazzato.

Addio Michael Barr: un altro “nemico” delle crypto abbandona la trincea

Rimarrà comunque in Federal Reserve, ma non sarà più responsabile della supervisione del settore bancario. Il comunicato è arrivato direttamente da Federal Reserve e conferma che Micheal Barr non sarà più il vicepresidente alla supervisione del settore bancario di Federal Reserve.

Good riddance, direbbero gli americani. Torni a trovarci, diremmo noi. Barr è stato tra i più feroci oppositori del settore e per molti il vero responsabile di un atteggiamento aggressivo da parte di Fed verso il comparto, anche se non sempre esplicitato e non sempre alla luce del sole.

Potrebbe esserci proprio questo atteggiamento di Barr contro Bitcoin e crypto ad aver spinto Trump a far intendere che non avrebbe tollerato la presenza dello stesso in un ruolo così apicale.

Cosa cambia ora?

Per quanto il governo federale non abbia direttamente voce in capitolo per quanto riguarda il funzionamento interno di Fed, l’assenza di appoggio politico per i più politici dei ruoli all’interno della banca centrale USA può essere un problema.

Ora ci si aspetta che arrivi in quella posizione un dirigente più morbido verso il settore, un settore che Trump ha citato più volte durante la campagna elettorale e nel quale ha anche interessi economici diretti.

Per chi ha investito o investirà nel mondo crypto, si tratta di una buona notizia, per un’aria che è cambiata radicalmente negli Stati Uniti e che invece in Europa sembrerebbe essere sempre lo stesso.

Chissà se un’apertura negli USA sarà sufficiente a far tornare sui propri passi anche BCE e i principali governi europei, che per ora però non sembrerebbero avere alcun tipo di intenzione di seguire l’alleato americano.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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