Gary Gensler è considerato all’unanimità un nemico del mondo crypto. Durante i quasi 4 anni che ha trascorso a capo di SEC, l’agenzia che guida ha intentato circa 100 cause contro operatori crypto, progetti, token e anche protocolli. Un numero record, che segnala un’attività di enorme impatto e estremamente aggressiva, che però ha mancato i veri casi importanti.
Rimarrà come macchia indelebile sul suo mandato il crollo di FTX, che ha riguardato anche la divisione americana del gruppo – e che in molti ritengono non sia stata oggetto degli strali di SEC proprio per la vicinanza del suo fondatore, Sam Bankman-Fried, al Partito Democratico USA, partito al quale Gensler è organico.
Nella giornata di ieri Gary Gensler ha difeso il suo mandato davanti ai microfoni di Bloomberg. Al netto però delle auto-difese, è bene fare un resoconto di ciò che è stata SEC sotto la guida di Gensler stesso.
SEC non avrà più Gary Gensler a capo della commissione – e questa è ritenuta una delle evoluzioni maggiormente positive dell’elezione di Donald Trump. Con l’elezione del tycoon, finisce anche la traiettoria politica di Gensler, che – non dovrebbe essere un mistero per nessuno, puntava a diventare Segretario del Tesoro. Sogno interrotto sul nascere, anche perché l’area politica che avrebbe potuto nominarlo ha perso – rovinosamente – le elezioni.
È questo il numero che ha Gensler ha comunicato ai microfoni di Bloomberg, con il petto invero assai gonfio. Si tratterebbe di un aumento – seppur modesto – dalle 80 cause della precedente gestione, quella di Jay Clayton, ritenuto più vicino al mondo crypto (e comunque fautore dell’attacco a Ripple).
Vero che si è soltanto del 25% in crescita rispetto ai quattro anni precedenti. È anche vero però che la gestione Clayton fu quella degli anni delle ICO, che oggettivamente, secondo le leggi USA, erano delle proposte di investimento che andavano registrate.
Assurdo – almeno questa è la nostra opinione – che Gensler si sia mosso senza indugio nel colpire gli aspetti più tranquilli di questo comparto. Dalla causa a Kraken per lo staking, passando per le altrettanto assurde cause contro Coinbase, sulla quale SEC stessa aveva dato ok per la quotazione.
Un comportamento erratico – che ha generato soltanto confusione – che ha fruttato ricche multe incassate da SEC stessa e che non ha migliorato di una virgola la sicurezza degli exchange.
Definite come partecipanti a sistemi truffaldini, gestiti da truffatori, che hanno come ragion d’essere quello di evitare la compliance. Non è evidentemente così – tant’è che SEC ha incassato sotto la gestione Gensler delle sonore sconfitte.
Rimane però il fatto di aver offeso milioni di persone – e di non aver avuto alcun rispetto di quegli investitori che SEC avrebbe dovuto proteggere e che Gensler ritiene di aver protetto.
Ultima, ma non meno importante, l’oscena pantomima sugli ETF. Prima di dare l’OK a quelli su Bitcoin, Grayscale ha dovuto fare causa a SEC. Vincendo, non ha lasciato scampo a SEC e Gensler, che hanno dovuto dare l’ok, seppur condendoli con comunicati stampa al fulmicotone.
Stessa pantomima per gli ETF su Ethereum. Lì non è dovuta arrivare alcuna causa, ma sono bastate – dicono voci di corridoio – minacce da parte dei gestori di fare lo stesso percorso di quelli su Bitcoin.
No, non ci mancherai Gary. Non hai protetto nessuno e hai ingrassato le casse di SEC a scapito di tanti investitori. La peggiore gestione di sempre.
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