Arrivano i dati sulla disoccupazione USA e sono dati migliori delle aspettative per il mercato del lavoro e se vogliamo peggiori, almeno sul breve periodo, per il mondo delle criptovalute. La disoccupazione scende infatti al 4,1%, di poco sotto le aspettative, e dunque che allontanano ancora di più i tagli ai tassi.
Tagli ai tassi che sul breve sono il carburante più importante per i movimenti rialzisti – e che però andrebbero inquadrati, almeno a opinione di chi vi scrive, in modo più ampio all’interno dell’analisi fondamentale.
Giù Bitcoin di quasi il 3% in pochi secondi, salvo poi recuperare almeno in parte. Nel momento in cui scriviamo si è tornati infatti sopra i 93.500$, per quanto le considerazioni da fare per il medio e lungo periodo saranno necessariamente diverse. Molto elevati anche i dati dei non farm payrolls, che confermano uno stato di salute straordinario per il mondo del lavoro USA.
Lavoro in salute: difficile giustificare altri tagli
Incredibile quanto sta accadendo sui mercati. Dati molto positivi sia per la disoccupazione, sia per i non farm payrolls fanno spostare di nuovo l’atteggiamento dei mercati verso una Fed ancora più hawkish, ovvero meno propensa a procedere con tagli ai tassi di interesse.
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I dati si riferiscono al passato e non sono indicatori di risultati futuri.
Con un mercato del lavoro ancora più in salute, è difficile immaginarsi più di un taglio nel 2025, che è quello che in questo momento, complice anche una reazione probabilmente eccessiva, i mercati stanno prezzando.
Una situazione che in pochi sarebbero stati in grado di immaginare non 1 anno fa, ma anche poche settimane fa. Segnale di un’economia resiliente anche a una stagione relativamente lunga di tassi elevati.
Bitcoin e crypto pagano sul breve una situazione certamente complicata e che è molto diversa da quanto si aspettavano tanti analisti, ovvero un ritorno su tassi più bassi in modo rapido. Qualcosa che sta avvenendo in Europa e non… negli Stati Uniti.
Che tipo di scenario si configura adesso?
Difficile in realtà fare previsioni, perché siamo lontani da numeri così netti da far intuire, anche alla lontana, il prossimo trend. Non possiamo che associarci alle parole di Jerome Powell quando afferma che Fed continuerà a decidere meeting per meeting.
Prima di trarre delle conclusioni di medio e lungo periodo, almeno ad avviso di chi vi scrive sarà necessario andare a analizzare altri dati, come gli altri che saranno in arrivo per il mese di gennaio. Dati altrettanto importanti – che contribuiranno a chiarire il quadro di inflazione e prodotto interno lordo, le altre grandezze macro che hanno bisogno di essere considerate da Fed in merito ai prossimi tagli.