I dati sul mercato del lavoro non piacciono a nessuno. Bitcoin e crypto prima correggono, poi recuperano, poi si accodano a un’apertura disastrosa a Wall Street e poi rimbalzano di nuovo. Una situazione da cardiopalmo che andrà anche spiegata a chi crede che ci siano manipolazioni, nonsense, pesci grossi che fanno abboccare quelli piccoli.
Una situazione che nessuno -tantomeno noi – avrebbe potuto anticipare e che andrà completata con tessere del puzzle che saranno però nelle nostre mani soltanto nel weekend. L’unico segnale che sembrerebbe essere chiaro per ora è che Bitcoin è forte, il resto del mercato crypto comunque segue – e che non sempre si deve essere correlati a Wall Street.
Buon segno, anzi, ottimo segno, in quello che è un gennaio carico di aspettative anche di carattere politico, aspettative che non riguarderanno Wall Street, ma principalmente il mondo che seguiamo ogni giorno su queste pagine.
Come può Bitcoin guadagnare oltre il 3% rispetto alle quotazioni di ieri, e il rispetto ai minimi di questa giornata, se il mondo delle azioni USA sta soffrendo così tanto. Facciamo qualche passo indietro.
Le borse USA stanno scontando sia dati del mercato del lavoro che rinviano a data da destinarsi i prossimi tagli, sia il non poter avere contato ieri le notizie su Nvidia e sulle nuove limitazioni all’export imposte dal governo USA. Ieri le borse USA erano chiuse, e probabilmente parte di questo necessario movimento è stato scontato in giornata. Male tutti i principali titoli tech, principalmente AAPL, NVDA, con MSFT, GOOG. In verde soltanto Facebook/Meta delle principali per cap, in una giornata pessima che chiude l’ennesima settimana strana.
Bitcoin e crypto iniziano soffrendo, per poi arrivare vicini a fine seduta su livelli di prezzo sensibilmente più alti di quelli di ieri e – almeno simbolicamente – rimbalzando in modo importante da un calo che in tanti avevano letto come possibilità di ritorno verso livelli di prezzo sotto i 90.000$. Non è accaduto, almeno per questa volta, segnale che tante analisi purtroppo spesso si fanno condizionare eccessivamente da quanto avviene sul breve, cercando di trarne analisi di medio e lungo periodo.
Ogni opzione è ancora sul tavolo, tenendo anche conto del fatto che siamo a pochi giorni dal giuramento di Trump, dal quale in tanti si aspettano buone nuove per il comparto.
Buone nuove che potrebbero prendere diverse forme e che i mercati hanno scontato solo in parte. Per ora c’è solo da godersi un andamento certamente migliore del mondo crypto rispetto al mercato azionario più importante del mondo. Ora testa a lunedì, con un weekend che – lo speriamo – non riserverà sorprese condizionate dai volumi storicamente bassi quando le borse tradizionali si prendono una pausa.
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