Qualcuno inizia a trovarlo bizzarro, altri ritengono che Michael Saylor abbia trovato la strategia perfetta per far diventare la sua società la più rilevante del mondo. Sta di fatto che oggi – come vi abbiamo comunicato in anteprima sul canale Telegram di Criptovaluta.it – MicroStrategy ha comprato altri 2.530 Bitcoin, ad un prezzo medio di 95.972$ per singolo Bitcoin.
L’operazione è stata finanziata vendendo a mercato 710.425 azioni proprie, all’interno di un piano che prevede da un lato la raccolta di 21 miliardi con questo sistema e dall’altro la raccolta di altri 21 miliardi di dollari con strumenti di debito.
Con l’ultimo acquisto MicroStrategy raggiunge quota 450.000 Bitcoin in cassa, cifra tonda che però non sarà il picco di Bitcoin detenuti da parte dell’azienda.
5 questioni sulle quali si parla troppo e si riflette troppo poco
Ormai è una questione di ogni lunedì: alle 14:00 ora italiana, minuto più minuto meno, MicroStrategy pubblica notizia del suo ultimo acquisto di Bitcoin. Una strategia che non tiene conto del prezzo: ogni dollaro racimolato da $MSTR finisce in BTC.
- Non è trading di breve periodo
In tanti, che sul breve periodo la sapranno anche più lunga di Michael Saylor, contestano l’assenza di strategia sul breve. MSTR acquista senza tenere conto del prezzo, con script che minimizzano il termine, ma senza studiare granché.
È un errore? Probabilmente per chi guarda al breve e brevissimo periodo sì. Il punto è che MSTR ha una visione di Bitcoin secondo la quale acquistare a un prezzo del 5% superiore o inferiore cambia molto poco.
- Sì, finché potrà continuerà a accumulare
Non ci sono dubbi a riguardo: MSTR continuerà a accumulare fino a quando riuscirà a raccogliere capitale. Per farlo ha anche fatto votare recentemente agli azionisti la possibilità di emettere altre azioni, che finiranno per diluire gli holder ma che serviranno al tempo stesso per accumulare ancora più dollari da spendere.
Il piano 21+21 (miliardi) è molto ambizioso, ma certamente non si può pensare che ci si fermi così presto.
- Non c’è un piano di lungo periodo?
Il piano di lungo periodo è Bitcoin. MSTR crede che sarà l’asset non del secolo, ma il più importante della storia dell’umanità. Avranno ragione?
Chissà. Ciò che non può essergli contestata è l’ipocrisia. MSTR sta mettendo soldi (per i più cinici non suoi) in quello che crede.
- Quanti sono troppi Bitcoin?
Non è dato saperlo. Per ora MSTR ha una cifra vicina al 5% di tutti i Bitcoin che verranno mai prodotti e messi in circolazione (21 milioni). Se dovessimo tenere conto di quelli irrecuperabili, probabilmente è già sopra il 5%.
C’è chi ne ha di più? L’ETF di BlackRock, ad esempio, ma non si tratta di Bitcoin propri, ma piuttosto di BTC dell’ETF stesso e che in ultimo sono dei clienti che detengono le quote del fondo.
- È un pericolo?
Ci sono due questioni che vanno analizzate. La prima è che MSTR cambi idea in futuro. Sarà però più un problema di MSTR che di Bitcoin: nel caso dovrebbe liquidare una quantità enorme di BTC cercando di conservarne il prezzo.
Sul piano tecnico non è e non sarà mai un problema. Bitcoin funziona a prescindere da chi ne abbia accumulate grandi quantità, al contrario di quanto racconta qualcuno.