Non c’è stato ancora il cambio di passo tanto atteso dalle parti di SEC, almeno per quanto riguarda le cause legali contro i principali progetti crypto. Si torna a parlare di causa contro Ripple, con l’agenzia (guidata ancora per pochi giorni da Gary Gensler) che è passata alle maniere forti. L’agenzia farà infatti ricorso formale (quello lungo, avendo perso occasione di fare quello più breve e interlocutorio) contro la decisione che ha punito Ripple con una multa da 125 milioni di dollari.
Multa da 125 milioni di dollari che è stata di molto inferiore rispetto alla richiesta di 2 miliardi di dollari di penalità da parte dell’agenzia. Al centro ci sono le vendite di $XRP, che secondo SEC sarebbero state in tutti i casi vendite di security. In questo caso il riferimento è nello specifico alle vendite dirette ai clienti istituzionali.
È un colpo di coda importante dell’agenzia, che si credeva stesse procedendo a congelare le cause in corso in attesa dell’arrivo della nuova leadership.
Ripple nei guai? No, siamo ancora nel vecchio corso
Ripple dovrà probabilmente comparire ancora in tribunale. Una delle questioni che la vedono contrapposta a SEC è stata oggetto di appello, infatti, da parte della stessa agenzia. Un appello che era atteso, che arriva dopo un altro appello fallito, e che però ha colto qualcuno di sorpresa date le tempistiche.
C’era stato infatti in passato un tentativo di appello interlocutorio quello più rapido, che era stato però cassato dalle corti.
Il motivo del contendere è sempre lo stesso: SEC ritiene che la multa dovrebbe essere ben più alta dei 125 milioni di dollari decisi dalle corti. E ritiene che la decisione per una multa così contenuta sia contraria all’ordinamento degli Stati Uniti e alle precedenti decisioni, in casi simili, da parte di altre corti.
- Cambio di passo con l’arrivo di Trump?
Da ieri circolano notizie positive sui grandi giornali USA, che parlando della possibilità che SEC congeli parte delle cause in corso contro i principali progetti crypto. Congelamento che potrebbe riguardare anche questa – residua – causa contro Ripple.
Il prezzo di Ripple non ne risente
Il prezzo di Ripple, per quanto abbia affrontato una leggera flessione all’uscita della notizia, ha recuperato pressoché tutto il dovuto, riallineandosi poi all’andamento generale (leggermente negativo) del resto del mercato crypto.
Segnale del fatto che la notizia non è ritenuta essere di grande importanza, almeno in termini di sviluppi futuri. Sul tema è intervenuto anche Stuart Alderoty, che si occupa delle questioni legali di Ripple:
Come prevedibile, l’appello di SEC è un ritornare su argomentazioni che hanno già fallito e che saranno abbandonate dalla prossima amministrazione. Risponderemo formalmente quando sarà dovuto. Per ora, sappiate questo: la causa di SEC è solo rumore. C’è una nuova era di regolamentazioni pro-crypto in arrivo e Ripple sta prosperando.
Messaggio chiaro, che ha contribuito a rendere meno problematico il diffondersi della notizia, soprattutto in termini di prezzo. Ultimi colpa di coda di una SEC che ormai ha i giorni contati almeno nell’attuale configurazione.
Arriverà poi l’era Paul Atkins, con una maggioranza chiara repubblicana – e un’apertura al settore le cui conseguenze probabilmente non sono state ancora completamente scontate dai mercati.
appare chiaro che Gary Gensler avesse uno short di breve su XRP e tendesse a chiuderlo prima delle sue dimissioni.. eh eh..
Suggestiva ipotesi, ma credo fabri che ogni euro che Gensler muove sia abbastanza controllato.