Sono i dati cinesi ad aver dato un’ulteriore mano a un Bitcoin che era arrivato già pimpante alla sessione asiatica, complici dati sul mercato del lavoro USA che si sono dimostrati più fiacchi del previsto, per quanto comunque in linea con l’ipotesi soft landing. Ua situazione macro difficile da intendere e che dovrà essere analizzata per capire dove potrà arrivare effettivamente Bitcoin, insieme al resto del mondo crypto, nei prossimi giorni, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.
Il PIL cinese cresce più rapidamente del previsto: +5,4% anno su anno rispetto alle previsioni al 5% e al dato precedente al 4,6%, segnale inequivocabile di un’economia dinamica e che ha spinto i trader a prendere qualche rischio in più, anche nel mondo di Bitcoin.
Prezzo sopra i 101.000$ e lanciato, questa mattina, verso i 102.000$. Ma possiamo davvero dormire sonni tranquilli? Come è cambiato il mondo macro? E perché potrebbe essere a una svolta?
Il ritorno della tigre cinese
Per quanto ci sia sempre il bisogno di andare cauti con i facili entusiasmi, il dato arrivato nel cuore della notte è di quelli importanti. Il PIL cinese corre: anno su anno fa registrare un ricco +5,4%, anche al di sopra di quelle che erano ambizioni del partito che in tanti avevano ritenuto eccessive.
Dato | Previsione | Effettivo |
---|---|---|
PIL Cina Anno su Anno | +5% | +5,4% |
Produzione Industriale | +5,4% | +6,4% |
Dato cristallino di un ritorno dell’economia cinese su ritmi di crescita importanti, per quanto una parte rilevante di questa crescita possa imputarsi anche a interventi pubblici ripetuti, costanti e spesso a debito. Non è qualcosa che però sembrerebbe pesare eccessivamente sulle aspettative di chi investe in asset risk on, e anche sulle aspettative di chi opera sui mercati di Bitcoin e crypto. Dato che tra le altre cose si accompagna a una crescita importante della produzione industriale.
I dati sono di quelli importanti. E se dovessero essere confermati anche per il 2025, significherebbero un superamento, almeno parziale, di quelle preoccupazioni che pur arrivando da Pechino attanagliavano tutto il mondo degli investimenti e del trading.
- Incognita Trump?
Rimane sul piatto l’incognita Trump. L’amministrazione Biden è stata molto dura nei rapporti con la Cina, tra dazi, limitazioni agli export e altri tipi di dispetti commerciali che hanno portato i rapporti commerciali tra i due paesi. Impossibile pensare per ora a un’inversione. Si continuerà sulla stessa linea – e vedremo quanto questo potrà comprimere le velleità di ritorno cinese. Sul medio e lungo periodo, l’outlook macro in relazione alla Cina cambia poco e serviranno conferme più importanti.
Tutto è bene quel che finisce bene?
Ripetiamo che sarebbe comunque da attendere qualche indicazione sulla capacità cinese di tenere questi ritmi, al netto dei pur innegabili problemi che quell’economia sta affrontando.
Per ora però il quadro – a livello globale – è il migliore che potessimo aspettarci. Difficoltà prevedibili in Europa, grande tenuta dell’economia USA, economia cinese che è lungi dall’essere dichiarata in coma, metaforicamente parlando.
Per Bitcoin un contesto del genere è di gran lunga il migliore, come testimonia l’andamento di prezzo di questi ultimi giorni, in forte recupero dopo lo spavento di essersi fermati di poco sopra i 90.000$.
Per la prossima settimana ci attendiamo – in assenza di grandi dati – un andamento dominato da tanti annunci che si susseguiranno e dei quali parleremo a tempo debito anche sul nostro Canale Telegram Ufficiale.