Ogni occasione è buona per scatenare un po’ di panico sui mercati. In apertura di una settimana molto particolare, tanto in Cina quanto negli Stati Uniti, il mercato corregge in modo importante, seguendo a ruota, come indicato da Alex Lavarello qui nella sua analisi, la pesante correzione di NASDAQ e più in generale dei titoli USA all’apertura delle prime piazze futures.
Una correzione innescata da paure – ad avviso di chi vi scrive irrazionali – sull’arrivo di DeepSeek, modello AI che sarebbe in grado di allenarsi utilizzando molta meno potenza di calcolo. E c’è anche dell’altro: la Presidenza Trump si è aperta con il botto per quanto riguarda i dazi.
Ieri, in poche ore, ci siamo ritrovati con dazi del 25% applicati alla Colombia e di risposta con dazi del 25% applicati agli USA dalla Colombia stessa, in una escalation che i mercati sperano sia la prima e l’ultima almeno sul breve.
Oltre alla questione DeepSeek, del quale torneremo a parlare in chiusura di questo approfondimento, ci sono altri elementi nella settimana che ci attende che hanno contribuito almeno in parte alla tensione che si è accumulata e che ha trovato un rapido crollo alla riapertura delle piazze asiatiche.
Mercoledì alle 20:00 ora italiana arriverà la decisione sui tassi di interesse del FOMC, la riunione di Federal Reserve che gestisce le politiche monetarie statunitensi.
La decisione appare come scontata: non ci saranno tagli – e i mercati scontano già al 99,5% questa eventualità. Questo nonostante ci siano stati ripetuti appelli da parte di Trump per tassi più bassi, già prima del suo insediamento – e che sono proseguiti anche dopo il giuramento del 20 gennaio.
Non dovrebbero esserci sorprese in questo senso: è improbabile che in una situazione del genere, con l’economia americana che è in forma e con l’inflazione che continua a essere una minaccia, ci siano ripensamenti.
Abbiamo già parlato qui della situazione. Nonostante lo scarico di oggi, non sembra ci siano motivi per pensare che le cose siano cambiate.
L’altra questione che è fonte di una discreta preoccupazione sono i dazi. Trump sembrerebbe avere un programma in tal senso, e in aggiunta sembrerebbe essere più che deciso a usarli in via emergenziale per vincere dispute di politica estera. Emblematico in questo senso il siparietto di ieri con il presidente colombiano Gustavo Petro, che è sfociato in un dissing a mezzo social e – cosa più grave – in dazi reciproci del 25%, che non è ancora chiaro se verranno confermati.
Il lunghissimo post di Gustavo Petro, che spazia dagli antichi egizi a Sacco e Vanzetti la dice lunga sul livello di frustrazione sia dei principali attori della politica internazionale, sia in realtà di noi che siamo costretti a leggerli.
L’incertezza che potrebbe derivare da un comportamento così reattivo è importante. Vedremo come evolverà questa situazione e quanto saranno in grado di contenerla gli altri paesi.
Paesi ai quali è stato detto chiaramente: o si fa come dice Washington, o ci saranno conseguenze immediate, forti e – per i mercati – preoccupanti.
La Cina chiude oggi e almeno durante la sessione asiatica dovremmo avere volumi sensibilmente più bassi. Arriva il Capodanno cinese, in una settimana che è già partita con fuochi d’artificio che in tanti avrebbero voluto evitarsi.
È necessariamente un fattore negativo? No, ma l’assenza di certi volumi durante un terzo della giornata potrebbe esacerbare movimenti violenti, tanto verso l’alto quanto verso il basso. Situazione da continuare a monitorare, anche grazie alle analisi che trovi sul Canale Telegram VIP Premium – canale dove offriamo ancora più contenuti e tanti speciali che non finiscono poi sul sito.
Sulla questione DeepSeek e svendita di titoli legati alla produzione di chip principalmente, spenderò qualche parola in chiusura di questo riassunto della settimana che si apre oggi.
Fanno male ARM, NVDA, Broadcom, Super Micro, TSM, Qualcomm, AMD e anche Intel, segnalate in ordine di perdite. È chiaro che i mercati abbiano reagito alla pubblicazione dell’ultimo modello di DeepSeek – credendo che una minore necessità di potenza di calcolo renda i chip meno richiesti.
È, direbbero gli americani, hell of an assumption, ovvero una conclusione piuttosto affrettata da parte dei mercati che non è assolutamente detto che abbia senso e che trovi poi riscontri nella realtà.
Personalmente – e ne parlerò in modo più approfondito in un’altra analisi in settimana – non sono d’accordo sul fatto che la domanda per GPU ad alta performance crollerà. Così come non vedo il senso di short su ARM, che ha in realtà un’esposizione relativamente ridotta al mondo AI.
Vedremo alla riapertura delle borse europee quale sarà la reazione di ASML, la società olandese che produce macchine per produrre chip, che aveva già avvisato in tempi non sospetti della non-eternità del ciclo AI.
Mercoledì alle 20:00 ora italiana la decisione sui tassi di Federal Reserve. Perché è…
I mercati soffrono per uno scarico importante causa DeepSeek, ma c'è anche altro a…
In Giappone tutto ok, a Washington meno. Cosa ci aspetta?
Virtuals Protocol dopo la crescita esplosiva nel 2024 grazie agli AI Agents, a gennaio…
Mercoledì alle 20:00 ora italiana la decisione sui tassi di Federal Reserve. Perché è…
Ottimo recupero per Ripple XRP, mentre impazza la discussione sulle riserve strategiche.
Nuovi ETF negli USA: chiede l'ok Tuttle, su asset che nessuno avrebbe mai potuto…
Il Senato conferma la nomina di Scott Bessent al Tesoro: 68-29 con appoggio bipartisan…
Polkadot ribasso nel 2025 con il prezzo sceso vicino al minimo di agosto. Da…
Vedi Commenti
Vi seguo e vi apprezzo fin dal lontano 2021. ho letto integralmente il post del Presidente Gustavo Petro che avete pubblicato e non lo trovo così noioso, anzi mi sembra un modo molto civile di rispondere alla protervia altrui..
Io - che ho scritto il commento al post di Petro - l'ho trovato bizzarro, non noioso. Non gliene attribuisco integralmente la colpa, ci mancherebbe, ma se 10 anni fa ci avessero detto che una storia importante come quella si sarebbe sviluppata con un botta e risposta di quel tipo su X, ci saremmo messi a ridere, no?