Mercoledì 29 gennaio FOMC, la riunione di Federal Reserve che si occupa di politica monetaria, deciderà sui tassi di interesse negli Stati Uniti. La decisione è scontata: non ci saranno tagli, non ci saranno aumenti ai tassi. Si rimarrà in quota 425-450, con Fed che attenderà altri dati da parte dei mercati prima di tornare a tagliare.
Sarà interessante però ascoltare, alle 20:30, la conferenza stampa di Jerome Powell. Conferenza stampa che seguiremo insieme sul nostro Canale Telegram VIP Premium – in diretta e in italiano in una delle nostre live mensili. Sempre sul canale VIP Premium puoi ricevere 20x segnali mensili, approfondimenti illimitati macro, analisi delle azioni delle società crypto e anche speciali sugli airdrop.
Cosa possiamo aspettarci dalla conferenza stampa di Jerome Powell? Tipicamente l’appuntamento di gennaio non è mai granché interessante. Al governatore di Federal Reserve però sarà certamente chiesta qualche delucidazione sul futuro del percorso del taglio ai tassi, anche alla luce delle pressioni che sta cercando di esercitare Donald Trump affinché si torni su livelli più bassi di tassi da subito. Tagli che farebbero piacere a un mercato risk on come quello di Bitcoin e delle criptovalute.
Il FOMC è la riunione che decide delle politiche monetarie degli Stati Uniti. Soprattutto dalla crisi COVID in poi è seguita molto da vicino anche dagli investitori in Bitcoin e criptovalute.
Non dovrebbero esserci sorprese. I tassi, come evidenzia anche Fed Watchtool, rimarranno allo stesso livello attuale, cosa che i mercati hanno già ampiamente scontato.
Ci saranno però due fattori in grado di cambiare l’andamento di mercati: il primo è il comunicato che accompagnerà la decisione, che è da sempre oggetto di attente esegesi, parola per parola, da parte degli analisti.
Il secondo dei fattori è la conferenza stampa che terrà impegnato Jerome Powell dalle 20:30 ora italiana. Una conferenza stampa che dovrà fare, per quanto possibile, chiarezza su quelle che saranno le prossime decisioni di politica monetaria di Federal Reserve.
I vecchi dot plot di dicembre rappresentano già una situazione il più possibile bearish per gli asset di rischio. Ed è una buona notizia, perché da qui in avanti non si può che migliorare.
I dati sull’inflazione di dicembre riportati a gennaio non offrono grande spazio per i tagli e si dovrà con ogni probabilità attendere uno dei prossimi incontri affinché si torni su livelli di tassi più bassi.
Probabilmente sì. Donald Trump ha già iniziato a esercitare pressioni su una Federal Reserve che però ha diritto di essere completamente indipendente dalla politica.
Il piano che circola nel cerchio magico della Casa Bianca sarebbe quello di abbattere il prezzo del petrolio per abbassare l’inflazione e dunque togliere il motivo principale della persistenza di tassi elevati.
Difficile però per il momento pensare che si possano ottenere sponde da Jerome Powell, deciso a rimanere al di sopra e al di fuori della politica, almeno fino a quando non ci saranno condizioni macro effettivamente utili per ulteriori tagli.
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