In un’intervista rilasciata a Financial Times, il governatore della banca centrale della Repubblica Ceca, Aleš Michl, ha affermato di voler sottoporre al board della banca centrale stessa la proposta di acquistare Bitcoin. In realtà lo stesso Aleš Michl aveva già dato comunicazione delle sue intenzioni in un’intervista a CNN, sebbene con toni parzialmente diversi.
La notizia di un possibile investimento del 5% degli oltre 140 miliardi di euro di riserve custodite dalla banca centrale ha fatto il giro del mondo, salvo poi però essere “ridimensionata” da un ulteriore intervento dello stesso Aleš Michl.
La proposta sarà inoltrata al board nella giornata di domani, 30 gennaio, e dovrà essere valutata dal board in senso positivo prima di procedere. La motivazione dietro l’eventuale acquisto, che potrebbe arrivare a 7 miliardi di euro, è nella necessità per la banca centrale della Repubblica Ceca di diversificare il proprio portafoglio.
Da Davos Larry Fink aveva parlato di fondi sovrani che si stavano interrogando sulla giusta allocazione in Bitcoin – e aveva parlato di un discorso che partiva dal 2% per finire al 5%. Aleš Michl sembrerebbe volersi posizionare nella parte alta di questa forbice, per un acquisto che sarebbe di proporzioni importanti anche per un mercato liquido come quello di $BTC.
È cosa fatta? Troppo presto per dirlo. Nella precedente intervista rilasciata da Aleš Michl, il governatore era apparso come incerto sulla possibilità che il board accogliesse la sua richiesta. Sul tema è poi tornato lo stesso governatore sul suo account X:
L’obiettivo della Banca Centrale Ceca è la stabilità dei prezzi. Quando siamo entrati in carica, l’inflazione era al 17,5%. L’abbiamo portata a target. E stiamo diversificando le nostre riserve, incrementando le nostre riserve d’oro dallo 0,5% fino al 5% e pianificando il 30% in titoli. Uno degli asset in considerazione è Bitcoin. Ha zero correlazione con i bond ed è un asset interessante in un portafoglio di grandi dimensioni. Degno di considerazione. Al momento è sotto considerazione. Decide il Board della Banca Centrale, e non c’è nessuna decisione imminente. C’è bisogno di un’analisi approfondita.
Ha poi aggiunto:
Bitcoin ha una volatilità significativa, che rende più difficile avvantaggiarsi della sua scarsa correlazione con altri asset. Questo è il motivo per cui ho chiesto al nostro team, giovedì, di analizzare il ruolo potenziale di Bitcoin per le nostre riserve. Niente di più, niente di meno.
Presto dunque per cantare vittoria – e in verità non c’è granché di nuovo rispetto all’intervista che avevamo già coperto l’8 di gennaio scorso.
Mania da social? In parte sì, anche se il sospetto che Michl apprezzi la visibilità che offre Bitcoin c’è tutto. Chi si sarebbe interessato altrimenti del governatore di una banca centrale sì importante, ma comunque periferica nell’economia globale?
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