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Howard Lutnick SHOCK: sotto torchio per legami con Tether, chiede audit per crypto stable[VIDEO]

Howard Lutnick risponde sul suo legame con Tether mentre cerca conferma come Segretario del Commercio.
1 mese fa
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Arriva il giorno del confirmation hearing per Howard Lutnick, il CEO di Cantor Fitzgerald che Donald Trump ha scelto come Segretario del Tesoro. Una procedura che prevede una sorta di interrogatorio da parte del Senato, che poi procede al voto, confermando o rigettando la scelta del Presidente.

Dati i legami di Howard Lutnick con Tether, parte della discussione non poteva che riguardare lo stablecoin più capitalizzato al mondo, che è particolarmente inviso a diversi dei politici USA, che preferiscono – senza mezzi termini – soluzioni Made in USA. Dal breve scambio che troverai anche in video sottotitolato in italiano tra poco, emergono anche altri particolari interessanti.

Il primo è che Cantor Fitzgerald non ha mai acquisito, al contrario di quanto affermato a più riprese da The Wall Street Journal, una quota in Tether. A legare le due aziende c’è solo un’obbligazione convertibile, la cui importanza economica però non è stata comunicata durante l’audizione. Interessante anche la posizione sugli audit, che secondo Lutnick sarebbero appunto necessari per gli stablecoin che hanno USD come collaterale.

Doppia sorpresa da Lutnick

Howard Lutnick è ritenuto almeno da una parte di stampa l’uomo di Tether all’interno del governo USA. La sua società, Cantor Fitzgerald, fa da cassaforte per i bond statunitensi che fanno da collaterale per l’emissione di USDT – e lo stesso Lutnick ha dichiarato più volte in pubblico di poter garantire sulle riserve di Tether.

Nessuno però si aspettava che Lutnick finisse per difendere la necessità di audit per tutti gli stablecoin basati sul dollaro USA. Audit che per ora manca per Tether, che è dotato soltanto di un’attestazione da parte di BDO Italia.

Altra questione interessante è quella che riguarda l’eventuale partecipazione di Cantor Fitzgerald, di cui Lutnick è CEO, al capitale di Tether. Non vi è alcuna quota societaria di proprietà di Cantor, ma piuttosto un’obbligazione convertibile. Non è chiaro di che dimensioni sia tale obbligazione.

Lutnick era stato attaccato già ieri per la sua collaborazione con Tether dalla senatrice a capo – è una sua stessa definizione – dell’esercito anti-crypto, Elizabeth Warren, che ha pubblicato una lunga lettera tramite la quale si chiede di chiarire il rapporto che lega appunto Lutnick a Tether.

Ci saranno probabilmente sviluppi a breve, sui quali vi aggiorneremo sul nostro Canale Telegram Ufficiale. Intanto la situazione è di difficile lettura, e a nostra domanda il CEO di Tether, Paolo Ardoino, risponde:

Siamo d’accordo che sia importante dare un segnale di stabilità

In riferimento all’apertura di Lutnick stesso all’arrivo di audit (e di riserve al 100% in bond USA).

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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