Da Powell nessuna novità, che è forse la migliore delle notizie per i mercati. Nessun taglio ai tassi, apertura meeting per meeting a eventuali evoluzioni della politica monetaria e rivendicata pienamente l’indipendenza di Federal Reserve dalla politica.
È un Jerome Powell che apre il 2025 come aveva chiuso il 2024: concentrato a riportare l’inflazione intorno al 2%, soddisfatto per quanto fatto fino a oggi e tutto sommato positivo per i mercati.
Mercati – Bitcoin compreso – che hanno reagito positivamente, perché Powell ha anche rimosso i dubbi che erano emersi dal comunicato stampa prodotto dal FOMC. Un comunicato stampa che ha eliminato la locuzione progressi significativi verso l’inflazione.
Dipende dai punti di vista. È stato un Jerome Powell aperto a qualunque eventualità per il futuro, ma fermo nel difendere l’indipendenza dell’istituto di cui è a capo.
Non è una novità. Federal Reserve deve vedere progressi significativi in termini di ritorno verso il 2% di inflazione prima di prendere decisioni di alcun tipo. Se non ci sarà questo ritorno verso il basso, i tagli possono attendere.
I tagli possono attendere anche perché l’economia USA tiene, il mercato del lavoro anche (per quanto non sia più surriscaldato come qualche mese fa).
I giornalisti presenti hanno cercato di innescare lo scontro con Trump, riportando le richieste che il neo-presidente aveva fatto in collegamento a Davos: tassi più bassi, il prima possibile.
Jerome Powell ha risposto – e questo è forse più di sollievo per i mercati di tagli ai tassi subito – che Federal Reserve ha un suo mandato e che non deve trattarlo (parafrasiamo) con nessuno.
La situazione è in evoluzione e serviranno nuovi data point per capire come ci si muoverà. Siamo ancora in territorio restrittivo, così come siamo ancora lontani da un ritorno al 2% di target di inflazione.
Servirà ora aprire la discussione sulla velocità e la durata del QT, la riduzione del balance sheet di Federal Reserve, del quale abbiamo parlato proprio oggi pomeriggio.
Non ci sono ancora novità significative, per quanto le banche d’affari abbiano chiesto a gran voce un piano credibile per i prossimi mesi. Assenza di piano che però continua ancora oggi.
E sarà questo decisivo per il mercato crypto e Bitcoin tanto quanto il percorso dei tassi. Continueremo a parlarne sul nostro Canale Telegram Ufficiale – insieme ai nostri 30.000 membri!
Jerome Powell ha avuto anche modo – sollecitato da opportuna domanda – di esprimersi sul mondo crypto.
E c’è stato anche un appello a una regolamentazione più chiara, che sarebbe di grande aiuto anche per Fed.
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È un Jerome Powell che piace ai mercati, ma che rivendica anche ampia indipendenza.
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Alla fine ha anche perlato di criptovalute, di fatto dicendo che la Fed non è contraria, a patto che vengano rispettate le leggi. Ha anche aggiunto che le bance negli USA possono fornire servizi crypto ai loro clienti, nei limiti della legge, e che il Congresso sta lavorando ad una regolamentazione del settore.