L’accordo che ha permesso a El Salvador di ottenere un corposo prestito dal Fondo Monetario Internazionale prevedeva, come è noto ai nostri lettori – una riduzione dei campi di applicazione della cosiddetta Ley Bitcoin, la legge che aveva reso di fatto Bitcoin valuta avente corso legale nella repubblica centroamericana guidata da Nayib Bukele. Secondo quanto è riportato da Reuters, è arrivato l’aggiornamento alla legge per essere in linea con quanto richiesto dal Fondo Monetario.
La legge in questione è stata già approvata dal Congresso di El Salvador, e prevede che non sia più obbligatorio accettare, da parte dei privati, Bitcoin, obbligo che comunque era già in capo soltanto a aziende di certe dimensioni e che non potessero opporre difficoltà di carattere tecnico.
Per quanto la notizia sia stata diffusa con una certa fanfara da parte di diversi hub informativi della stampa mainstream, si tratta di un percorso che era stato già anticipato e che – almeno secondo El Salvador – non limiterebbe in alcun modo i piani di El Salvador in termini di apertura a Bitcoin.
Tutti a favore
Le modifiche intervenute sono state approvate da 55 voti a favore e soltanto due voti contrari, in un Congresso che è largamente controllato dalle forze di maggioranza.
La legge inoltre non impedirà al governo di continuare a acquistare Bitcoin, con Bukele che ha espresso chiaramente questa intenzione anche dopo l’accordo con il Fondo Monetario Internazionale che aveva preoccupato i più, soprattutto tra i sostenitori di Bitcoin come utile aggiunta alle riserve statali.
Una sconfitta per El Salvador?
Politicamente forse sì, per quanto in realtà l’intera vicenda appaia come una sorta di compromesso che permette a IMF di salvare la faccia e di ottenere una piccola – e quasi insignificante – vittoria di carattere politico.
Bitcoin sopravviverà anche dopo la modifica della legge – e cosa più importante continuerà a sopravvivere anche a El Salvador. Una mossa così rivoluzionaria da parte di El Salvador non poteva che incontrare qualche ostacolo, tanto tecnico quanto politico, con il paese centroamericano che però continua a essere un importante hub per la rivoluzione degli asset digitali.
Recentemente Tether ha annunciato la volontà di trasferire tutte le sue attività – compreso il remunerativo USDT – nel paese guidato da Bukele. E continuano ad arrivare exchange e altri tipi di operatori del mondo crypto, favoriti proprio dall’apertura che il paese ha già dimostrato negli anni passati.
Apertura che non viene messa in discussione tramite questo accordo, nonostante non sia piaciuto a tanti e nonostante il fatto che venga percepito come una vittoria del Fondo Monetario Internazionale.