Dopo il FOMC di ieri sera – ecco altre questioni macro delle quali i mercati, a colpi di long e short – discuteranno durante la sessione pomeridiana per noi europei e mattutina per gli Stati Uniti. Sono arrivati dagli USA i dati sulle richieste di sussidi e anche sul PIL, per una situazione che si fa ancora più complicata e di difficile lettura.
Una situazione di difficile lettura che probabilmente ha informato i toni dovish di Jerome Powell nella conferenza stampa del 29 gennaio e che apre a nuovi scenari anche per quanto riguarda la politica monetaria.
Questioni che riguardano anche Bitcoin e crypto – anche soltanto per gli effetti che potrebbero avere sulla politica monetaria USA.
In calo il PIL USA, che per il quarto trimestre del 2024 fa registrare un +2,3%, ancora solido ma al tempo stesso in calo rispetto alla lettura precedente e anche più in basso delle aspettative. Ed è questo il primo dato di difficile lettura: è vero che siamo ancora in pieno territorio bullish, con l’economia USA che può vantare una crescita che in Europa è un miraggio, ma è altrettanto vero che siamo indietro rispetto al dato confermato per il terzo trimestre, ovvero il 3,1% che aveva allontanato ogni discussione sui possibili tagli.
Il grafico rappresenta in modo plastico comunque un andamento dell’economia USA ancora forte e che non sembrerebbe chiamare interventi d’urgenza sui tassi.
Secondo dato interessante: le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono inferiori sia alle aspettative, sia ai dati precedenti. 207k, contro aspettative appunto a 220k e lettura precedente a 223k. Come ha ricordato ieri Jerome Powell, siamo in una fase del mercato del lavoro dove non si perde facilmente la propria occupazione, ma dove al tempo stesso è difficile rientrare.
Ad ogni modo si tratta di dati di difficile lettura: riaprono il quadro ai tagli? In verità l’economia è ancora piuttosto forte – e di allarmi non sembra che ce ne siano. Di contro i livelli dei prezzi PCE rimangono piuttosto elevati, cosa che comanderebbe ulteriore cautela.
Per non saperne né leggere né scrivere, i mercati attendono segnali più chiari da Wall Street, anche per Bitcoin e il resto del mercato crypto.
Come ha ricordato nella giornata di ieri Jerome Powell, ci sarà da attendere nuovi dati, senza che ci siano pregiudizi sulle prossime mosse da prendere a livello di politica monetaria.
In breve: non è escluso che per l’incontro di marzo del FOMC non siano di nuovo discussi dei tagli, per i quali però serviranno dei nuovi dati.
La novità vera è che ieri Powell è tornato a parlare di equilibrio tra il rischio crisi economica e il rischio inflazione persistente. Fino all’incontro di dicembre, era convinto che la preoccupazione principale fosse quella dell’inflazione.
Sono, tutto sommato, delle buone notizie per gli asset risk on come Bitcoin e crypto. Vedremo se Wall Street confermerà questa visione che abbiamo messo nero su bianco qui su Criptovaluta.it®.
PIL e lavoro USA: come impatteranno sui mercati? Ecco i dati arrivati dagli USA.
È un Jerome Powell che piace ai mercati, ma che rivendica anche ampia indipendenza.
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