È stata una giornata dominata dalle banche centrali. Christine Lagarde è intervenuta dicendo che non ci sarà alcun tipo di riserva in Bitcoin negli stati dell’Unione, cosa che teoricamente dovrebbe riguardare anche la Banca Centrale della Repubblica Ceca. Poco prima aveva parlato in tal senso anche il Ministro delle Finanze locale, salvo poi farsi smentire direttamente dalla suddetta banca centrale.
Secondo il comunicato ufficiale di CNB, la Banca Centrale Ceca, l’istituto valuterà la possibilità di inserire Bitcoin tra le sue riserve. Non si tratta di una decisione di acquisto – per ora – ma piuttosto dell’ok a un’analisi completa di quanto Bitcoin potrebbe offrire alle riserve.
Un passo in avanti contro i consigli sia del Ministro delle Finanze, sia di Christine Lagarde, che con ogni probabilità però incontrerà anche altri ostacoli più avanti. È comunque una buona, anzi un’ottima notizia, che la dice lunga sugli spiragli che cominciano a aprirsi in tutto il mondo.
Il comunicato ufficiale
Il comunicato è piuttosto chiaro:
Nel suo meeting di giovedì [oggi, NDR] dopo aver discusso un documento sulla riserva internazionale gestita nel 2024, il board della Banca Nazionale della Repubblica Ceca ha approvato una proposta di analizzare nuove opzioni in nuove classi di asset.
E ha poi aggiunto.
La Banca Centrale ha continuato a diversificare i suoi investimenti negli ultimi 2 anni come parte della sua gestione delle riserve. Su proposta del governatore Aleš Michl, CNB valuterà quando sia appropriato in termini di diversificazione e di ritorni includere altre classi di asset.
Il riferimento è a Bitcoin. Il comunicato sottolinea però che fino a fine indagine non saranno prese decisioni di acquisto.
Quando lo sapremo?
Eventuali decisioni di acquisto saranno rivelate nei report trimestrali della banca centrale e anche nel suo report annuale sullo stato delle riserve.
Non dovrebbero essere pertanto comunicate in tempo reale – per quando anche a scopo politico Aleš Michl avrebbe tutto l’interesse a rendere la cosa pubblica.
Staremo a vedere se la Repubblica Ceca cercherà di entrare in scia con gli Stati Uniti e con le aperture che già si stanno verificando oltreoceano oppure se seguirà il consiglio di Christine Lagarde, da sempre piuttosto avversa nei confronti di Bitcoin e del resto del mondo crypto.
La sensazione è che comunque le cose, almeno a certe latitudini, stiano lentamente cambiando. Effetto Trump? Chissà. In realtà gli amici di Bitcoin ai piani alti sono più di quelli che raccontano i giornali mainstream.