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Perché gli exchange UE stanno ELIMINANDO Tether USDT, USDP, PYUSD e DAI: parla ESMA

Il 17 gennaio è arrivato un chiarimento, che ora gli exchange MiCA hanno ancora 2 mesi per applicare.
4 settimane fa
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C’è stato un chiarimento di ESMA – l’autorità che si occupa di regolamentare i mercati nell’Unione Europea, sull’annosa questione degli stablecoin non registrati secondo quanto previsto dal MiCA. Un chiarimento che ha dato tempo fino al 31 marzo per rimuovere dalle loro piattaforme gli stablecoin che non si sono ancora regolarizzati.

Anche gli exchange che avevano dunque resistito, affermando che dal testo del mica non emergevano obblighi di rimozione, dovranno gettare la spugna. Alcuni dei resistenti – così ci piace chiamarli – stanno mandando in queste ore le mail che comunicano ai loro utenti l’obbligo di rimozione di praticamente tutti gli asset che non sono USDC e EURC.

Intanto sui social montano le proteste degli utenti, che in massima libertà nel corso degli ultimi anni hanno sempre preferito – parlano capitalizzazione e volumi – soluzioni diverse a quelle che l’UE ritiene congrue.

La fine di un’era?

Difficile parlare di fine di un’era, dato che il mercato europeo delle criptovalute conta relativamente poco in termini di volumi – e conta ancora meno in termini di volumi sugli exchange che hanno già ottenuto l’ok dal MiCA.

Proprio questa mattina avevamo analizzato queste prime settimane di MiCA a tutta forza, sollevando qualche dubbio nostro e dando spazio ad altri dubbi che invece sono arrivati dai nostri lettori, per una situazione che non piace a nessuno, neanche a chi ha dovuto inviare mail tutto fuorché di giubilo.

=> Qui il comunicato di ESMA.

La notizia è comunque breve: entro il primo trimestre del 2025 agli exchange crypto non sarà più consentita alcuna deroga e gli asset stable che non hanno ottenuto conformità MiCA dovranno essere rimossi.

Probabilmente nessuno degli exchange arriverà a scadenza – con entrambi gli ultimi exchange a ottenere l’ok del MICA che hanno annunciato il delisting per Tether (e per tutti gli altri stable che non sono USDC e EURC di fato) tra oggi e domenica.

Non c’è dunque più spazio per opporsi e finisce così la possibilità di accedere a USDT, PYUSD, ma anche DAI e USDP – tanto per citare i più utilizzati – tramite exchange centralizzati presenti in Europa.

No, non è illegale detenere questi stablecoin

Dato che qualcuno sui social proverà a ingigantire la questione, ricordiamo a tutti i nostri lettori che non è assolutamente illegale detenere queste criptovalute e che si ha tutto il diritto, tutta la libertà di utilizzarli come meglio si preferisce, sui protocolli decentralizzati.

Le norme contenute nel MiCA sono a carico degli operatori e non dei cittadini, che almeno per adesso hanno tutto il diritto di utilizzare il proprio denaro come preferiscono, e di scegliere lo stablecoin che ritengono più utile ai loro affari e alle loro attività.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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