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DAZI TRUMP CROLLo

Perché il CROLLO di Bitcoin e crypto? I dazi di Donald Trump preoccupano tutti, anche negli USA

Venti ribassisti sui mercati Bitcoin e crypto, che seguono l'azionario che corregge dopo...

Non sappiamo se sarà il caso di chiamarla Trumpnomics. Sta di fatto che l’atteggiamento esuberante del nuovo Presidente degli Stati Uniti – che comunica dazi anche (apparentemente) contro il parere degli stessi membri del suo governo – piace per ora poco ai mercati. Mercati che notoriamente preferiscono scelte ponderate, comunicate con i tempi giusti e non con sparate che non possono che sollecitare reazioni scomposte.

È questo quanto è – probabilmente – accaduto nel tardo pomeriggio ora italiana. A poca distanza dall’annuncio di dazi al 25% sul Canada e sul Messico e al 10% sulla Cina (che vanno a aggiungersi a dazi già pesanti praticamente per tutti i settori) i mercati correggono in modo importante sul breve, seguendo quanto avvenuto anche sul NASDAQ e sui principali indici USA.

Nel mondo crypto e Bitcoin pagano maggiormente gli asset percepiti come più rischiosi. Bitcoin, almeno per ora, ferma la corsa sopra i 102.000$. Perdono di più sul breve Solana, WIF (complice anche una notizia sulla famosa Sfera di Las Vegas), i meme e le crypto che avevano corso di più nel corso degli ultimi giorni.

La fantasia al potere

Sarà così che ricorderemo probabilmente questi primi giorni di presidenza Trump in campo economico. Il neo presidente nel giro di 11 giorni ha aperto al mondo crypto e Bitcoin, battuto i piedi a terra quando Fed non ha fatto quello che diceva lui, litigato con la Colombia (minacciando dazi), imposto (è questione di pochi minuti fa) dazi a Messico, Canada e Cina.

Un modo di fare che, al netto dei contenuti, evidentemente piace poco ai mercati, che si stavano godendo una settimana tutto sommato positiva nonostante un PIL che cresce più lentamente e trimestrali ok, ma non ottime.

  • Il caso WIF

WIF brucia quasi il 10% di capitalizzazione di mercato in seguito alla notizia che la famosa sfera di Las Vegas non avrebbe in realtà alcun accordo con il progetto. La notizia era circolata con una certa insistenza nel corso dell’ultima settimana.

Perché i dazi preoccupano?

Perché nessuno se li aspettava così sul breve termine, perché sono importanti e perché potrebbero essere soltanto un primo passo verso un inasprimento generale delle condizioni imposte al commercio internazionale.

Ricordiamo inoltre che Trump durante la campagna elettorale ha parlato anche di dazi al 60% sulla Cina, segno che si potrebbe fare ancora di più in futuro.

Nel frattempo dal Canada arrivano notizie altrettanto preoccupanti. Justin Trudeau ha parlato di periodo duro per l’economica canadese, e anche della volontà di evitare una guerra commerciale che però potrebbe diventare inevitabile.

I mercati seguono con una certa apprensione quanto sta accadendo – cosa che faremo anche noi sul nostro Canale Telegram Ufficiale.

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