È il settore RWA – con l’eccezione di qualche meme token – a guidare la rimonta del settore crypto. È lo stesso settore RWA che vanta le poche crypto che sono in gain sul settimanale. È dunque il momento giusto per parlare – dall’angolo di chi è abituato a investire nel mondo della finanza tradizionale, di questo comparto.
Un comparto che in realtà esiste da anni e che fino al 2024 non aveva prodotto soluzioni di grande interesse per chi i soldi li muove davvero, ovvero i grandi fondi e i grandi gestori. Le cose sono cambiate piuttosto rapidamente nel 2024, portando in alto un comparto che oggi è composto da progetti che sono quasi tutti legati a grandi gruppi o che comunque operano di concerto con gli stessi.
Matra OM, ma anche Ondo, Ethena e Onyx (una delle ultime arrivate nel settore). Ci sono 5 buoni motivi per tenerle d’occhio, anche se si è completamente a digiuno di criptovalute nel proprio portafoglio.
Il mondo crypto ha una certa somiglianza con il mondo della finanza tradizionale. Anche qui infatti i cicli sono dominati da narrative e mode che però non sempre si rivelano essere rivoluzionare come si credeva. Questa volta però la cosa sembrerebbe essere diversa, perché dietro il mondo RWA ci sono in realtà dei cambiamenti epocali che non sono agitati soltanto dagli appassionati crypto, ma anche da chi la finanza tradizionale la domina.
I settlement – ovvero la chiusura ad esempio di una compravendita – sono molto lenti, tanto che diversi mercati operano ancora con il classico T+3, ovvero tre giorni dopo che l’affare sia stato siglato. Quando compriamo un titolo lo vediamo subito nel nostro portafoglio, ma questo non vuol dire che sia stato effettivamente trasferito dove conta. Sono tempi lunghi, che derivano non solo dall’antiquata infrastruttura utilizzata, ma anche dalla presenza di una miriade di intermediari per la liquidità, per lo scambio, per la conferma dello stesso e per la custodia degli asset.
Ancora una volta: c’è una grossa differenza tra ciò che accade davanti ai monitor e ciò che accade dietro le quinte. I tempi, come abbiamo visto sopra, sono letteralmente biblici. E quando si vuole procedere più spediti c’è bisogno di ricorrere a costosi intermediari, e a un’ulteriore centralizzazione della filiera.
È poco limpida, è poco trasparente ed è poco liquida. È difficile far incontrare domanda e offerta, se non tramite trading desk specializzati (e costosi). Anche questo è un mercato complicatissimo, che ai fondi costa tanto e del quale farebbero volentieri a meno.
Fuori dalle borse regolarmente c’è più libertà in termini di regole, ma si finisce per fare affidamento su un’infrastruttura ancora più costosa e complicata di quanto visto sopra. Ed è chiaro perché sono proprio queste tipologie di strumenti e di mercati che per primi si stanno bagnando i piedi nel mare della blockchain.
È difficile per i fondi non tokenizzati presentarsi su più mercati: questo vuol dire infatti registrare prodotti in più giurisdizioni, con costi esorbitanti per legal e per compliance, mentre il mondo crypto può offrire un mercato unico anche quando distribuito su più chain.
Per quanto si possa pensare che BlackRock, Fidelity, oppure ancora Franklin Templeton possano fare il bello e il cattivo tempo a livello globale, è vero al contrario che devono sottostare ad accordi, vecchie maniere, limite nella tipologia dei prodotti che si possono offrire e più in generale all’impossibilità di fare fine tuning di ogni singolo prodotto.
Alcune di queste limitazioni esistono anche nel mondo crypto – vedi le leggi, che certi gestori devono comunque rispettare – ma onchain è possibile gestire prodotti e smart contract che siano più… intelligenti e più vicini alle necessità del fondo stesso.
In un quadro del genere, è difficile pensare che non si trovino applicazioni solide sia i token che avete visto in classifica, sia in generale tutto il movimento RWA.
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Ottima lista! Tuttavia, sorprende non vedere $CHEX menzionato, considerando il suo crescente ruolo nel settore RWA e la sua recente performance di mercato. Con il suo modello deflazionistico, l'integrazione multi-chain e le soluzioni di tokenizzazione avanzate offerte da Chintai Nexus, merita sicuramente attenzione. Vale la pena approfondire!